sabato 24 settembre 2011

Carlo X° di Borbone-Francia:Il buon"Re Reazionario".


La persona di Carlo X° di Borbone-Francia e poco conosciuta nella sua reale interezza e spesso e circondato da un alone di  critiche liberal-massoniche che lo demoliscono e lo riducono agli occhi della gente come un tiranno repressore e sanguinario,ma come al solito anche questa storia non è affatto come  l'hanno sempre raccontata.



Carlo Filippo di Borbone-Francia Conte d'Artois da bambino con la sorella Clotilde in un quadro di Drouis.

Carlo Filippo di Borbone-Francia Conte d'Artois  nasce a  Versailles il 9 Ottobre  1757, nato durante l'epoca(al contrario di quello che si vuol far credere)splendida dell'Europa del così detto "Ancien Régime" dove la società retta sugli insegnamenti di Gesù  Cristo funzionava in modo organico e omogeneo,e dove anche il contadino più "povero" aveva tutto ciò di cui necessitava,e dove non vi erano ne tasse eccessive ne prepotenze classiste verso il popolo, e dove ognuno conviveva in pace col prossimo convivendo e condividendo la fede Cristiana - Cattolica.E proprio  in questo mondo che il piccolo Carlo vide la luce e passo la sua giovinezza.Figlio del  Delfino Luigi Ferdinando di Borbone-Francia e di  Maria Giuseppina di Sassonia,fratello minore di Luigi XVI° e Luigi XVIII° era il nipote del Re di Francia Luigi XV°  al quale assomigliava molto nella fisicità,egli in giovane età era di animo "libertino",infatti non essendo ereditario per nascita al trono si dava alla bella vita con piacenti dame di corte e non solo,il 16 Novembre 1773 all'età di 16 anni sposò la figlia di Vittorio Amedeo III° di Savoia  Maria Teresa di Savoia con la quale ebbe quattro figli:Luigi Antonio-Sofia -Carlo Ferdinando-Maria Teresa.

Carlo Filippo di Borbone-Francia Conte d'Artois in giovane età.


Si interessò ben presto di politica partecipando agli Stati Generali  convocati l'8 agosto 1788 dal fratello  Luigi XVI° che era desideroso di risolvere la crisi sociale del regno creatasi dall'azione settaria che minacciava l'ordine pubblico e la stabilita dello stato,in tale sede si cercò di trovare una sorta di accordo tra le varie classi sociali,ma purtroppo la Borghesia massonica fece di tutto per sovvertire lo stato. Inaugurati il 5 maggio 1789 videro la partecipazione del trentaduenne Carlo che fu uno degli esponenti della nobiltà giustamente più reazionaria,non essendo intenzionata allo scendere a patti con chi aveva il solo e unico scopo di rovesciare l'ordine della società e rappresentava un  nemico della Santa madre Chiesa Cattolica e della stessa idea Cristiana,ma le cose purtroppo nei mesi successivi peggiorarono e il 14 Luglio 1789 una banda di settari a capo di un gruppo di delinquenti assaltarono la Bastiglia che in quel momento ospitava al suo interno sette detenuti tra cui:quattro falsificatori di monete-due malati mentali-e un maniaco sessuale rinchiuso per volere della stessa famiglia.Il 16 luglio 1789, a due giorni dalla presa della Bastiglia, lasciò la Francia e iniziò a viaggiare per tutta Europa in cerca di aiuti militari,nel tentativo di ripristinar quell'ordine che caratterizzava il mondo così coerente e organico che segnò la sua giovane età,ma le cose degenerarono e nel 1793 seppe dell'esecuzione di suo fratello Luigi XVI°,tale notizia lo sconvolse e fece maturare in lui un ancor più crescente desiderio di riportare l'ordine li dove la mano settaria l'aveva spazzato via ,gli fu proposto di sbarcare in Francia per capeggiare l'Esercito Cattolico e Reale che combatteva il dispotismo Repubblicano nella Vandea ed in altri distretti ma lui rinuncio all'offerta non per paura ma per il semplice motivo che voleva affidarsi più ad  una coalizione delle potenze Europee piuttosto che rischiare l'azzardo di sbarcare e guidare un esercito mal armato e mal  organizzato condannando il popolo a ulteriori supplizi. Dopo aver viaggiato L'Europa in lungo e in largo giunse  in Gran Bretagna dove visse fino alla Restaurazione.


Bandiera del Regno di Francia.


Quando il Consiglio Provvisorio presieduto da Talleyrand dichiarò formalmente restaurata la monarchia, tornò in Francia e ricevette provvisoriamente le redini del Paese, in qualità di Luogotenente Generale del Regno, per poi passarle a Luigi XVIII, che assunse il titolo di Re di Francia. Dopo questa breve esperienza si tenne ufficialmente lontano dalla politica per la sua intolleranza verso l'atteggiamento troppo "accomodante" del fratello Luigi XVIII° ,ma nonostante ciò  diventò segretamente il capo del partito ultra-realista che si opponeva alle infiltrazioni ed all'operato dei settarie all'interno della gestione dello stato.



Incoronazione nella cattedrale di Reims di Carlo X°di Borbone-Francia.


Nel 1824, alla morte del fratello, divenne Re,incoronato nella cattedrale di Reims. Già dalla sua incoronazione mostrò l'intento di riportare la corona francese e la Francia alle tradizioni e all'ordine di quel mondo splendido chiamato dalla propaganda massonica-rivoluzionaria  Ancien régime,riportando in uso tradizioni secolari come ad esempio  la cosiddetta cerimonia della guarigione, e cioè l'antichissimo rito della taumaturgia reale. Questa cerimonia consiste nel portare innanzi al Re un certo numero di malati. Il Re pone la mano sul capo o sulla parte malata della persona, pronunciando la frase «io ti tocco, Dio ti guarisca», recitando quindi una preghiera. Carlo X, poco dopo l'ascesa al trono, esercitò questo rito su circa 130 scrofolosi. Da ricordare che, al di là dei casi di Re Santi artefici di veri e propri miracoli[3], si registravano numerose guarigioni.


Carlo X° di Borbone-Francia

Carlo X°  era un sovrano  pronto a fare guerra contro quella Borghesia settaria che aveva rovinato e deteriorato il mondo  commettendo barbarie indicibili( non solo con il Regicidio del  fratello Luigi XVI° ma anche con lo sterminio di migliaia di civili in Vandea e negli altri distretti ribellatisi dopo gli avvenimenti del 14 Luglio 1789 e dopo la proclamazione della Repubblica Fracese ),anche a costo di scontrarsi solo contro tutti,egli era un grandissimo uomo oltre ad essere un grande Re che rimase fedele al  suo ruolo senza scendere a compromessi,durante il suo regno la Francia vide una forte ripresa economica ,si stava recuperando quell'organicità persa con la sciagurata rivoluzione del 1789,quel corso omogeneo della società che faceva funzionare lo stato nella sua interezza ,una società che finalmente riprendeva la sua Cristianità e la sua fede Cattolica,anche uno dei più aggressivi nemici della chiesa e massone, uno dei rivoluzionari più risoluti, Enrico Beyle, pseudonimo Stendhal, il quale, forzato dall'evidenza, così definisce questo regno: "Molti popoli d'Europa dovranno attendere forse parecchi secoli prima di raggiungere il grado di felicità che godé la Francia sotto il regno di Carlo X".Durante il regno di Carlo X° la Francia si riappropriò del suo prestigio in Europa e nel mondo,in quel periodo fù conquistata L'Algeria e l'alleanza con la Russia garantiva la protezione dei confini senza colpo ferire,e si appoggio attivamente l'indipendenza della Grecia.




Malgrado ciò, anzi a causa di ciò, il Re vegliardo è circondato da tante insidie che gli torna impossibile d'evitarle tutte; non ha che la scelta degli errori. Gli si strappano provvedimenti che fanno sanguinare il suo cuore di figlio primogenito della Chiesa, quale voleva essere non di nome, ma di fatto. Tutte le franchigie della Charta(Costituzione in vigore dal 1815) sono impiegate a demolire il trono. Egli cede prima sopra un punto, poi sopra un altro e finisce col dire: "Mi confermo nella convinzione che ebbi in tutta la vita: ogni concessione fatta ai liberali torna inutile".

Il 25 luglio 1830, appoggiandosi lealmente all'articolo 14 della Charta, Carlo X firmò dei decreti che non sono contrari né al testo, né allo spirito di questo atto. Essi regolano la libertà della stampa, tendono a reprimere gli abusi più stridenti. Anziché essere accettati come un beneficio, diventano il segnale della rivoluzione che la setta preparava di lunga mano.
Nel momento decisivo, mentre Carlo X era a Rambouillet circondato dalle sue truppe fedeli, e poteva facilmente reprimere la rivolta e rientrare da padrone nella capitale, fu il maresciallo Maison che colla più odiosa violazione del giuramento militare compì l'opera della rivoluzione. Luigi Blanc ne dà tali prove che escludono ogni dubbio.  
I congiurati non poterono contenersi dal manifestare la loro gioia e le speranze che la caduta del trono faceva loro concepire. Partita appena la famiglia reale per la via dell'esiglio, il de Barante scrisse a sua moglie: "Essi sono partiti; credo che ci muoveremo anche noi". Nel medesimo tempo, Dubois, ispettore generale dell'Università, diceva con maggior enfasi alla gioventù delle scuole: "Noi c'incamminiamo verso una grand'epoca e forse assisteremo ai funerali d'un gran culto". Tre anni prima, il 30 novembre 1827, Lamennais avea scritto a Berryer: "Veggo che molti s' inquietano sulla sorte dei Borbone; non hanno torto: io credo che essi avranno la sorte degli Stuardi. Ma certamente non è questo il primo e solo pensiero della Rivoluzione. Essa ha viste ben più profonde: è il cattolicismo che vuol distruggere, unicamente il cattolicismo; NON VI È ALTRA QUESTIONE NEL MONDO".
Al contrario di ciò che la propaganda settaria ha voluto far credere Carlo X° non era affatto il tiranno che calpestò i diritti costituzionali ,ma fu l'ennesima vittima delle trame della setta.Carlo X° in quel momento critico   fu costretto ad abdicare (2 agosto) a favore del nipote Enrico d'Artois, conte di Chambord e duca di Bordeaux, sotto la tutela del cugino Luigi Filippo d'Orléans.
Enrico di Bordeaux, erede al trono di Francia ritratto da bambino.
Accadde, però, che lo stesso duca d'Orléans in combutta con i settari che presenti all'interno della camera del governo non riconoscendo la scelta di Carlo X° li permisero di  assumere per sé la corona: una successione che i legittimisti non accettarono mai, continuando a riconoscere legittimo sovrano l'esiliato Enrico V.
Carlo X, si trasferì nell'Impero austriaco, ove pose, inizialmente, corte in Praga dopo di che si trasferì a Gorizia,risiedendo nel Palazzo Coronini,vi si era trasferito per un periodo di riposo data la tranquillità di quei luoghi immersi nel verde dei boschi e dei prati,ammalatosi di colera morì assistito  dal Montbel(nominato conte dallo stesso Carlo X°)il 5 novembre 1836,fu seppellito per suo volere nella cripta del monastero francescano di Castagnavizza, su una vicina collina.
Palazzo  Coronini.
Carlo X rappresentò l'ultrarealismo giustamente intransigente ed è tuttora preso a modello dall'ala oltranzista dei vari movimenti monarchici francesi, tra cui l'Action Francaise e il Movimento del Visconte De Villiers. Il pensiero politico di questo sovrano si delinea in un'opposizione assoluta al costituzionalismo di matrice britannica(E Giacobina). Egli infatti riteneva privo di senso il concetto di un Re "che regna ma non governa" e disse più volte che piuttosto che fare "il sovrano all'inglese, dedito esclusivamente ai ricevimenti e ai bei vestiti" avrebbe preferito di gran lunga l'abdicazione e l'esilio. Il Re, a suo avviso, non doveva essere un mero simbolo, bensì il perno decisionale cui convogliano i quattro poteri fondamentali dello Stato (governo, parlamento, magistratura, esercito). Detti principi politici contrastavano profondamente con quelli portati avanti dal ramo di pessima reputazione e idee dei Borbone-Orléans compromessi da tempo immemore con la massoneria la quale li garantì la loro tanto agognata usurpazione del  trono di Francia(già tentata da Luigi Filippo durante la Rivoluzione del 1789) per 18 anni(1830-1848).
Luigi Filippo Duca d'Orleans.
Carlo X° di Borbone-Francia come si e potuto capire dal testo presentato fu un grande Re degno di essere ricordato per la sua grande serietà e fede negli ideali della monarchia tradizionale,la monarchia che riconosceva la provvidenza nominatrice del sovrano che prendeva su di se il dovere di servire lo stato e i suoi sudditi .Con la sua morte moriva anche un vero "Re Reazionario",un Re che rispetta le tradizioni del suo stato e del suo popolo senza scendere minimamente a patti con chi rappresenta solo disordine e sovversione ed e nemico della fede.Fu l'ultimo Borbone-Francia a sedere sul trono di San Luigi,e la Francia con il suo esilio e la sua scomparsa disse addio al sogno di riportare l'ordine nella società per portarne prosperità e pace(c'è sempre speranza),il sogno del buon "Re Reazionario".




(Il Principe dei Reazionari).

Fonti:

Movimenti Monarchici Francesi.


Wikipedia.

L'opera di Mons. Henri Delassus:la framasoneria nel periodo  della restaurazione.