mercoledì 21 marzo 2012

Principe Jules de Polignac: Governo e vita Politica del "Principe degli ultra-reazionari"

Jules Auguste Armand Marie de Polignac

Jules Auguste Armand Marie de Polignac (Versailles, 14 maggio 1780Parigi, 2 marzo 1847) è stato un politico Monarchico legittimista francese, Primo ministro dall'8 agosto 1829 al 30 luglio 1830; venne usato come "capro espiatorio", insieme a Carlo X° di Borbone-Francia, dalla setta per innescare il golpe che portò  alla sciagurata  Rivoluzione di Luglio.
Cresciuto in una famiglia di emigré, figlio di Jules, duca di Polignac, e di Yolande de Polastron, amica e confidente della regina Maria Antonietta, conobbe i patimenti causati dalla rivoluzione e imparò a detestarne i falsi e corrotti ideali preferendoli di gran lunga la dottrina Tradizionale. Venne educato alla Politica legittimista e Tradizionalista fin dalla tenera età dal padre il Duca di Polignac.

Yolande de Polastron madre di Jules de Polignac e amica e confidente della regina Maria Antonietta

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Jules de Polignac

Tornato in Francia, all'epoca sotto il governo di Napoleone Bonaparte, nel tentativo di ristabilire il Governo legittimo in accordo con il Conte d'Artois, nel 1804 venne arrestato con l'accusa di aver preso parte al complotto di Cadoudal e Pichegru per assassinare Bonaparte ed imprigionato col fratellastro Armand Jules Marie Héraclius sino al 1813; l'anno successivo, maggiormente convinto del male rivoluzionario, entrò a far parte degli ultrarealisti.

Da sinistra: Georges Cadoudal e Jean-Charles Pichegru,  ideatori  del complotto  per assassinare Bonaparte nel 1804

Napoleone I
Il despota Napoleone Bonaparte


Ritornò in Francia col conte d’Artois (poi Carlo X° Re di Francia) nel 1814; per evitare rappresaglie bonapartiste riparò  a Gand con la famiglia reale durante i Cento giorni di Napoleone.
Ritornato a Parigi sposò nel 1816 Barbara Campbell; alla morte di questa, nel 1819, si risposò con Charlotte Boothley-Parkins.

File:Portrait of Charles-Philippe de France - Audouin 1818 .jpg
Il conte d’Artois 1819 ca

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La sconfitta definitiva di Napoleone Bonaparte nella battaglia di Waterloo  il 18 giugno 1815



Sostenitore di una restaurazione integrale della monarchia e dell'Ancien Régime, ed ostile alle tendenze liberali della Costituzione del 1814, tendenze che  sapeva bene a cosa avrebbero portato, divenne Pari di Francia e, ardente difensore del cattolicesimo, prese parte ai negoziati del Trattato di Londra del 1827 in base al quale Francia, Gran Bretagna e Impero russo si ponevano come garanti dell'indipendenza greca dall'Impero ottomano; una delle conseguenze del trattato fu la battaglia di Navarino e la successiva indipendenza della Grecia.



La battaglia navale di Navarino (20 Ottobre 1827). Dipinto ad olio di Ambroise Louis Garneray.

Divenne ministro degli Affari esteri e presidente del Consiglio nel 1829. La crisi politica, a causa del morbo liberal-settario, era rapidamente peggiorata durante quell'anno: il re, che aveva formato in agosto un nuovo governo per salvare la Francia dalla setta, interamente composto da ultrarealisti per controbilanciare la maggioranza dei deputati eletti dalla Borghesia settaria nel 1827, di orientamento ovviamente liberale, solo dopo alcuni mesi designò un presidente del Consiglio nella persona di Jean-Baptiste Gaye, visconte di Martignac, pensando di potersene fidare.

File:Jean Baptiste Gay, vicomte de Martignac.jpg
Jean-Baptiste Gaye, visconte di Martignac


Polignac fu chiamato da Carlo X a succedere al governo Martignac, dopo che si rese conto della preponderante corruzione sia del lo stesso Martignac  che era affiliato alla setta sia del suo governo, esso  rappresentava l'ultimo tentativo di compromesso politico fra il sovrano e la maggioranza parlamentare liberal-settaria: nell'estate 1829, con le Camere chiuse, Carlo X dimise Martignac e affidò il governo a Polignac. La scelta di una personalità molto forte , noto ultra-realista, causò un gran diffondersi di calunie e maldicenze da parte dei manutengoli settari facenti parte, in buona misura,  della stampa di sinistra che moltiplicò le critiche , ingiustificate in quanto diffuse solo per screditare il Sovrano , contro "Carlo il Semplice", re bigotto, conservatore, appassionato di caccia e di gioco: Ricordo che Carlo X° non era affatto bigotto ma era un fervente difensore del Cattolicesimo, era un conservatore delle buone e funzionali istituzioni, e per quanto riguarda la caccia egli ne era appassionato ma vi si dedicava  solo quando gli affari di Stato li concedevano un po di tregua . Gli uomini della Restaurazione sembravano   tornare al potere, una scelta di cui il re portava con onore il merito. Polignac e i suoi ministri apparvero rapidamente agli occhi della setta come individui desiderosi di stabilire una monarchia autoritaria, se non assoluta, e questo, facendoli presagire una perdita drastica del loro potere, li spinse ad agire in maniera più intensa contro la Corona .
Polignac si rese rapidamente popolare tra le genti di Francia mentre, nei salotti Borghesi e settari, con le sue  misure giustamente autoritarie e reazionarie si rese un personaggio scomodo. Venne  presentato dai suoi detrattori come un bigotto fanatico ossessionato dal diritto divino regale, ma egli non era affatto un bigotto fanatico. Era  favorevole ad una monarchia  Tradizionale dotata di una carta costituzionale non liberale, ma la considerava , a ragione e da buon Cristiano, incompatibile con una libertà di stampa senza limite e misura.
Le elezioni del 1828 avevano dimostrato che gli elettori, per la stragrande maggioranza Borghesi e affiliati alla setta,  non apprezzavano un tale ritorno al passato che non li avrebbe più permesso di  perpetuare abusi di potere; gli attriti fra il governo Polignac e la Camera furono più aspri che nel passato, e la politica ultra-realista suscitava l'opposizione, come di logica,  dei liberali-settari.

File:Prince de polignac.jpg
Il Principe Jules de Polignac (1829)

Parentesi sul Governo Polignac

Il Governo Polignac fu in carica in  Francia dall'8 agosto 1829 al 29 luglio 1830, per un totale di 355 giorni, ovvero 11 mesi e 21 giorni.
Il precedente governo Martignac, di matrice liberal-settaria,  cadde in occasione di un voto, alla Camera dei deputati. Si era, tuttavia, trattato solo di una occasione  per rovesciare un governo che si appoggiava su una maggioranza raccogliticcia di liberali e rappresentanti della setta, in un parlamento ormai spaccato fra 'dottrinari' ed ultra-realisti (oltre ai pochi radicali).
Il re
Carlo X, decisamente e giustamente ostile ad una politica liberale , si dichiarò, a ragione, stanco degli abusi dei liberali' (includendovi, senza dubbio, lo stesso Martignac) e decise, data la situazione critica, di imporre le proprie sagge scelte senza tener conto della maggioranza parlamentare ormai corrotta: l’8 agosto 1829, nominò ministro degli esteri il principe di Polignac, suo confidente e leader del partito ultra, passato, nel novembre 1829, a primo ministro.

File:Portrait of charles x 1757-183 hi.jpg
Carlo X° di Borbone-Francia

Occorre considerare che la Carta del 1814 non costringeva affatto il re a mutare governo al mutare delle maggioranze parlamentari, ma Luigi XVIII aveva sempre seguito tale prassi come buona regola di comportamento e all'esempio si era conformato anche Carlo X. Nonostante  la Camera dei deputati fosse a maggioranza liberale, frutto di corruzioni interne e di infiltrazioni nel decennio di Luigi XVIII , poco dopo le elezioni del 17 e 24 novembre 1827, Carlo X decise di agire prontamente  affidandosi ad un ministero ultrarealista. Tale scelta era conforme al disposto letterale della Carta del 1814, ma non teneva conto del potere di veto della Camera dei deputati la quale, insieme alla Camera dei pari, di nomina regia, aveva il diritto di approvare tutte le leggi proposte dal monarca (quindi dal governo, che ne era espressione), ma la situazione corrente nella quale il Parlamento era letteralmente invaso da liberal-settari e sovversivi, anche se il sovrano avesse espresso un volere di inegual giustizia sarebbe stato comunque additato di tirannia e la sua proposta bocciata e usata contro di lui.

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Luigi XVIII° (1755-1824), iniziato in gioventù, non prese contro la Massoneria misure repressive; uno dei suoi ministri, élie Decazes (1780-1860), fu Supremo Gran Commendatore.Fu un grande errore che ricadde sul fratello Carlo X°.


Si inaugurarono, quindi, mesi di viva tensione parlamentare, che il governo cercò, invano, di attenuare. Venne svolta  l'attuazione di una buona politica estera: prima in aiuto della Grecia, ove Polignac sostenne l’invio di un nutrito corpo di spedizione francese, che diede un decisivo contributo alla liberazione della Grecia. Le truppe salparono da Tolone proprio nel luglio-agosto 1828, quindi a cavallo con il precedente, e liberale, governo Martignac.
Si trattava, d'altra parte, di una continuazione della politica del
de Villèle che aveva portato alla fondamentale sconfitta turca di Navarino, nel 1827, e poteva considerarsi un intervento bipartisan, in quanto sostenuto tanto da Carlo X (il quale considerava suo dovere di sovrano cristiano soccorrere i Greci ridotti, letteralmente, in schiavitù) che dai liberali più radicali (che vedevano nella guerra d'indipendenza greca l'affermazione del folle e giacobino principio di nazionalità, di nefasta ascendenza rivoluzionaria e napoleonica.





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Ritratto raffigurante la guerra d'indipendenza Greca

Polignac progettò una seconda spedizione militare, questa volta su Algeri: i due fronti erano, in qualche modo, collegati, in quanto le relazioni fra Parigi ed il locale bey (teorico suddito della cosiddetta Sublime Porta) erano gravemente peggiorate a seguito degli eventi di Navarino. E le due spedizioni potevano essere considerate come parte del medesimo conflitto. Tuttavia, in questo secondo caso, ed a differenza della Spedizione di Morea, si doveva parlare, più propriamente, di una spedizione  coloniale e, in quanto tale, suscettibile di ben minore effetto sulla opposizione liberale alla quale interessava minare la situazione dello Stato e non aumentarne il prestigio internazionale. Va specificato che la frangia liberale, peraltro, si affrettò a confermarne l'efficacia e, anzi, a rafforzarne gli effetti, non appena ebbe portato a termine il golpe contro  Carlo X.
 Con l’apertura della sessione parlamentare, il 2 marzo 1830, segnata da un discorso della corona di Carlo X il quale annunciò la spedizione di Algeri e avvertì  l’opposizione di governare per ordinanze in caso di blocco delle istituzioni.




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Pierre-Paul Royer-Collard (Sompuis, 21 giugno 1763Châteauvieux, 2 settembre 1845), affiliato alla setta e membro dei "221".Fu uno dei più eminenti rappresentanti dei cosiddetti liberali dottrinari: liberali che rimanevano  "fedeli", non certamente di fatto, al principio monarchico, ma al tempo stesso sostenitori di un rafforzamento dei poteri del parlamento, con connesso indebolimento di quelli del sovrano, rispetto a quanto stabilito nella Carta ottriata (concessa) da Luigi XVIII nel 1814.


Come tutta risposta, la Camera dei deputati che, come specificato in precedenza, contava una pesante presenza liberal-settaria, il 16 marzo, approvò il famoso 'Indirizzo dei 221' (approvato con 221 sfere bianche, contro 181 sfere nere), che consisteva in una vera e propria  mozione di sfiducia nei confronti del ministero Polignac. Esso venne portato il 18 marzo da Carlo X alle Tuileries: Questi lo respinse, sapendo bene che sotto si celava la mano della setta, con parole che indicavano la durezza dello scontro: «Avevo diritto di contare sul concorso delle due camere per compiere tutto il bene che io meditavo; se il mio cuore si affligge di vedere i deputati dei dipartimenti dichiarare che, da parte loro, tale concorso non esiste».
Si apriva, così, quella grave crisi politica preparata dalla setta, che Carlo X pensò di affrontare dissolvendo, il 16 maggio 1830, l’assemblea corrotta, al fine di ricostituire una maggioranza favorevole a lui, alla Francia e ai Francesi : contro le aspettative della corte, i liberali vinsero, in modo meschino ,  le elezioni del 23 giugno, e poi, anche, in modo altrettanto meschino,  le successive elezioni del 19 luglio. Infiltratisi in  sovrannumero, i liberali ottennero 274 seggi, ossia 53 più di quanti ne avessero, guarda caso, prima della dissoluzione.Carlo X e Polignac decisero, quindi, di affrontare l’opposizione parlamentare, ormai marcia, legiferando per decreto: nacquero, così, le 'ordinanze di Saint-Cloud' redatte e sottoscritte da tutti i ministri il 25 e pubblicate il 26 luglio 1830: esse si inquadravano nell’art. 14 della Carta, che permetteva al re di fare i regolamenti e le ordinanze necessarie per l’esecuzione delle leggi e la sicurezza dello Stato.

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Carlo X° di Borbone-Francia, fu da sempre un ardito nemico dei liberali e della setta, essendo pienamente  consapevole  del pericolo che rappresentavano per la Francia e per la Corona.Egli non calpestoò la Carta del 1814 ne abusò di essa.

Il grande successo militare della conquista di Algeri, liberata appena il 5 luglio accrebbe il prestigio della Francia , ma il Re e Polignac dovettero far fronte alla feroce opposizione liberal-settaria, che determinò lo scoppio della "Rivoluzione di Luglio" gia da tempo organizzata. Polignac assunse severe misure di resistenza, respinse i penosi e indecenti tentativi di conciliazione (i quali, comunque, avrebbero comportato un sostanziale accoglimento dell’Indirizzo dei 221 e delle tesi liberal-settarie), ma dovettero, infine, cedere.

File:Eugène Delacroix - La liberté guidant le peuple.jpg
La falsa libertà guida gli ingenui verso la rovina


Nel novembre-dicembre 1830, Polignac e tutti i ministri (prigionieri o contumaci) subirono il processo, ad opera del governo usurpatore e settario, ai ministri di Carlo X, che portò alla loro condanna (decisamente 'politica', in assenza di legislazione rilevante): la Camera dei pari (largamente inquinata da Luigi Filippo) li giudicò colpevoli di aver abusato dello strumento dell’ordinanza ex-art. 14, nell’emettere le ordinanze che avevano scatenato la rivoluzione e provocato la seconda caduta dei Borbone. Si da il caso che tali accuse siano prive di un  qualsiasi fondamento logico, in primo luogo l'Art.14 non fu oggetto di abusi ma venne seguito letteralmente e in maniera legittima, secondo,furono  gli stessi liberal-settari  ad aver  organizzato e voluto la "Rivoluzione", terzo, le ordinanze erano state emesse per la difesa della dinastia dei Borbone-Francia contro i complotti della setta. Quindi è palese che le critiche al Governo Polignac non sono altro che mera propaganda settaria.

File:Louis-Philippe, King of the French - Winterhalter 1845.jpg
Luigi Filippo di Borbone-Orlèans(1773-1850), pur avendo già rivestita la carica di Gran Maestro (carica che li garantì la possibilità di usurpare il Trono di Francia nel 1830), non si mostrò particolarmente amico della Massoneria durante il suo regno, né volle che il duca d'Orléans (1810-1842) accettasse il titolo di Gran Maestro. Il colpo di Stato del febbraio 1848 veniva rivendicato dalla Massoneria, che li faceva pagare la mancata riconoscenza, come il risultato di un Congresso massonico tenuto a Strasburgo nel 1847, con l'intervento di tutti i principali esponenti del governo rivoluzionario.


Composizione del Governo Polignac

Primo ministro:






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principe di Polignacdall’8 agosto 1829 al 29 luglio 1830

Ministeri:
Affari esteri

Ministroprincipe di Polignacdall’8 agosto 1829 al 29 luglio 1830

Finanze

MinistroChristophe de Chabrol, conte di Crouzoldall’8 agosto 1829 al 19 maggio 1830
MinistroGuillaume Isidore, conte di Montbeldal 19 maggio 1829 al 27 luglio 1830

Interno

MinistroFrançois Régis de La Bourdonnais, conte de La Bretèchedall’8 agosto 1829 al 18 novembre 1829
MinistroGuillaume Isidore, conte di Montbeldal 18 novembre 1829 al 10 maggio 1830
MinistroPierre-Denis, conte di Peyronnetdal 19 maggio 1830 al 27 luglio 1830

Commercio e manifatture

Non assegnato nel governo Polignac.

Polizia generale

Abolito per volontà del governo Desolles.

Giustizia

Ministroad interim Christophe de Chabrol, conte di Crouzoldall’8 agosto 1829 al 15 agosto 1829
MinistroJean de Courvoisierdal 15 agosto 1829 al 19 maggio 1830
MinistroJean de Chantelauzedal 19 maggio 1830 al 26 luglio 1830

Culti 

Non assegnato nel governo Polignac.

Lavori pubblici 

MinistroGuillaume Benoit, barone di Capelledal 19 maggio 1830 al 27 luglio 1830

Guerra

MinistroLouis Auguste Victor de Ghaisne de Bourmontdall’8 agosto 1829 al 29 luglio 1830

Marina e colonie

Ministroprincipe di Polignacdall’8 agosto 1829 al 26 agosto 1829
MinistroCharles Lemercier de Longpré, barone d'Haussezdal 26 agosto 1829 al 2 agosto 1830

Pubblica Istruzione

MinistroGuillaume Isidore, conte di Montbeldall’8 agosto 1829 al 18 novembre 1829
MinistroMartial de Guernon-Ranvilledal 18 novembre 1829 al 29 luglio 1830

File:4 Comte Martial de Guernon-Ranville.jpeg
Martial de Guernon-Ranville (Caen, 2 maggio 1787 – Ranville, 30 novembre 1866) ministro segretario di Stato al dipartimento degli affari ecclesiastici e ministro dell'istruzione pubblica dal 18 Novembre 1829 al 29 Luglio 1830. Rimase fedele al Re opponendosi con fermezza all'Indirizzo dei 221, al punto che, in occasione del Consiglio dei ministri, si oppose allo scioglimento delle camere e si pronunciò nettamente, nella discussione riguardo alle Ordinanze, contro le misure estreme.

 Le "tre giornate ingloriose" fecero crollare la dinastia dei Borbone-Francia e portarono al trono ,gli usurpatori affiliati alla setta, Borbone-Orléans.
Arrestato mentre tentava di mettersi in salvo dalle ritorsioni settarie in Inghilterra, Polignac fu condotto davanti alla Camera dei Pari, ormai deteriorata dal Governo Orleanista, e condannato al carcere a vita e alla morte civile, segno che la vera libertà in Francia era ormai morta. La pena fu commutata il 23 novembre 1836 in vent'anni di confino al di fuori del territorio francese, in seguito ad una misura di "grazia" decisa all'insediarsi del primo governo presieduto da Louis-Mathieu Molé.
Tornato a Parigi , vecchio e triste per la situazione politico in cui si trovava la Francia, si chiuse in una solitudine quasi totale, non voleva avere contatti con una classe politica ormai deviata dal morbo liberale . Nel 1830 , nel momento in cui lo condannarono alla "morte civile" , egli morì dentro, ebbe la definitiva conferma del male che il liberalismo, il vero tiranno e oppressore,  avrebbe gettato in tutta la Francia e in seguito in tutta Europa.
Morì così a Parigi , il 4 Marzo 1847 , poco prima di compiere il suo sessantasettesimo compleanno, e anche, prima di vedere la caduta dell'usurpatore Orléans.

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Rivoluzione Francese del 1848. La Massoneria , il 28 Febbraio 1848, si liberava dell'"ingrato" Luigi Filippo di Borbone-Orlèans al quale aveva permesso di ascendere illegittimamente al Trono di Francia 18 anni prima, nell'Agosto del 1830.


Fonti:

Wikipedia

http://www.centrosangiorgio.com/index.htm
http://www.institutducdanjou.fr/

Circoli Monarchici Francesi

Scritto da:

Il Principe dei Reazionari