domenica 15 luglio 2012

S.E.R. Monsignor Andreas Ignatius Schaepman, arcivescovo di Utrecht (1815-1882) Estratti da un discorso tenuto il 31 maggio 1870 al Concilio Vaticano

Photo: S.E.R.
 Monsignor Andreas Ignatius Schaepman, arcivescovo di Utrecht (1815-1882)

Estratti da un discorso tenuto il 31 maggio 1870 al Concilio Vaticano

"Quella parte dell'Europa settentrionale che chiamano Olanda, è abitata in gran parte da eretici che si resero estranei alla Chiesa a causa  degli errori del secolo XVI.
[...][Da allora] il popolo cattolico d'Olanda fu colpito da una durissima e prolungata persecuzione, suscitata da eretici e scismatici, con furente veemenza ora maggiore ora minore. Quei tempi duri di scontro e di lutto, ma anche di valore e di gloria, duravano sino all'inizio di questo secolo. La Chiesa fu spogliata, espulsi monache e religiosi, proibito il culto pubblico della Vera Religione ma anche quello privato nelle oscure latebre, i sacerdoti ridotti ai diritti dei comuni cittadini, furono privati dei beni e della sicurezza della vita.
I fedeli cattolici furono vilipesi, cacciati dalla vita pubblica, furono tenuti per indegni e incapaci, ridotti all'ultimo grado del consorzio civile. L'eretica perfidia scatenò la belva sociale, affinchè distruggesse la Chiesa, perturbata e ferita in molti modi e la soffocasse con vari tormenti e con lo stesso sangue dei martiri. Ma quella casa non crollò, nè quando piovve, nè quando i fiumi vennero e irruppero devastandola. Non crollò perchè era fondata sulla pietra forte, la pietra era Cristo, la Pietra di Cristo era il Vicario, il Sommo Pontefice, cui la Chiesa d'Olanda con intemerata fede e umillima soggezione rimase unita. Siano rese grazie a Cristo Salvatore, siano rese grazie alla tenerissima sollecitudine dei Romani Pontefici: la Chiesa risorse in Olanda più viva per la persecuzione, più forte per il martirio. [...]
Vi dico queste cose affinchè capiate, reverendissimi padri, che il Cattolicesimo olandese ha avuto occasione di imparare e con lunga e triste esperienza, quale sia lo spirito, quale sia la mente dei protestanti, sia quando sono persecutori, sia quando sono concittadini, sia quando detengono l'imperio, sia quando convivono parificati ai cattolici.
[...] Vi è chi teme che una definizione solenne dell'Infallbilità respinga lontano i protestanti dalla Vera chiesa di Cristo, e che possano aumentare gli ostacoli alla loro conversione.
Ma, reverendissimi padri, bisogna osservare che il protestantesimo che ebbe per padri eretici Lutero, Calvino e altri di quell'epoca è quasi completamente sparito. [...]In Olanda vi sono tre università che hanno ognuna la propria cattedra pubblica di teologia protestantica. Pensate forse che in quelle cattedre si insegni la confessione Augustana, o il simbolo di Ginevra o i canoni del Sinodo di DOrdrecht? Tutte queste cose caddero, quasi svanirono. All'Università dell'Utrecht, che è ritenuta ortodossa, insegnano una dottrina che sotto qualunque forma, sotto qualunque aspetta è stata generata dal razionalismo. 
Nell'altra vi si predica puro razionalismo, nella terza platealmente si insegna un panteismo spiritualistico. Tutti i pubblici oratori e scrittori hanno abbandonato qualunque forma di fede positiva. Questa è la situazione da noi, questa è la mutazione del protestantesimo di Lutero e Calvino.[...] Dalla Germania ci venne la sfrenata incredulità di questo secolo. Siate persuasi,
reverendissimi padri, che quell'odio degli increduli, con cui gli uomini attaccano la Chiesa, non è diretto contro qualche dogma singolare ma contro la Chiesa stessa, contro la sua esistenza e natura, contro quella divina Rilevazione ch'essa predica e difende e SU CUI si appoggia l'infallibilità. Qualunque cosa sia sovrannaturale, essi l'impugnano, qualunque autorità, che insegni verità positive e ordini di crederle, la disprezzano e tentano di abbatterla ad ogni costo.
A loro non interessano discussioni sull'infallibilità[...]. Odiano il principio dell'autorità ma dichiarano apertamente che la Chiesa debba ammetterlo e debba  avere un pontefice docente infallibile. DIsse uno dei più celebri oratori e ministri protestanti che l'ultima parola del cattolicesimo sta nell'inerranza del Papa.[...] I nostri fedeli si aspettano da questa definizione che la nostra Chiesa non solo venga coronata da maggiore gloria e splendore ma che sia cinta da una più forte e potente armatura, e appaia se ciò è possibile, ancora più ordinata per maggiore soggezione e unità di fede, possa ricevere dal nemico eterno ed implacibiledi Santa Romana Chiesa lo splendore di nuova gloria, il riconoscimento di un'autorità ancor più grande.[...]
Forse crescerà la guerra suscitata dai nostri nemici? Lo potrà forse a stento. Ma Se Dio lo permettesse, ricordiamoci che siamo chiamati e siamo la Chiesa militante.[...]
Abbiamo parlato dei dotti protestanti. Ma le plebi protestanti, come vanno giudicate? Quelli, che vengono contati fra il più colti per ingenio e umanità, praticano l'indifferentismo religioso o sognano di un non so quale cristianesimo universale, elevato sopra le divisioni e le sette. La definizione dell'infallibilità non li muoverà[...]: sono convinti che sia nella natura della Chiesa cattolica che il Papa sia infallibile.
Parlare invece del popolino è inutile. Sedendo sulle loro cattedre dei profeti increduli, la moltitudine non crede a nulla.
Vero è che a volte questa incredulità genera commozione degli animi e moti di reazione in coloro che non rigettarono del tutto la fede positiva. Ma dolore! Queste reazioni non sono a vantaggio della nostra Santa Chiesa: alcuni si avvicinano al più rigido calvinismo con maggiore ardore e pertinacia, altri si dividono in nuove sette e conventicole, altri usano della religione come
un pretesto per far cadere i freni della più sfrenata sensualità,  altri cadendo di insania in insania precipitano nelle più orrende superstizioni.[...] 
Se però un giorno si trovino a sollevare il capo, miseri nell'afflizione, da quelle tenebre di errore e di confusione, per grazia divina, lo splendore dell'Unità cattolica e la placida quiete della cattolica religione potranno raccogliere questo frutto di conversione a buon diritto.
Ma quest'unità brillerà con maggiore splendore, con luce più fulgida, la sicurezza della Fede si mostrerà più desiderabile, quando, proclamata l'infallibilità in Concilio, essi potranno vedere che nella Chiesa cattolica vi è UNO sempre vivente, sempre presente sempre vigilante, UNO nella cui parola non v'è errore, UNO nella cui voce non vi è nulla se non il Bene, UNO che non può insegnare nulla se non il vero in materia di Santa religione, UN SOLO PIETRO il vicario infallibile di Gesù Cristo.
[...] Per quanto riguarda i cattolici olandesi, infiammati d'amore e di reverenza per il Sommo Pontefice, mi sembra inutile dire.
[...] Sono i figli e gli eredi dei Santi Martiri di Gorcum che per la confessione del Primato petrino hanno sparso il loro glorioso sangue. Anche per costoro lo stesso successore di Pietro brilla oggi del privilegio dell'Infallibilità.[...]
                 S.E.R. Monsignor Andreas Ignatius Schaepman, arcivescovo di Utrecht (1815-1882)


"Quella parte dell'Europa settentrionale che chiamano Olanda, è abitata in gran parte d...a eretici che si resero estranei alla Chiesa a causa degli errori del secolo XVI.
[...][Da allora] il popolo cattolico d'Olanda fu colpito da una durissima e prolungata persecuzione, suscitata da eretici e scismatici, con furente veemenza ora maggiore ora minore. Quei tempi duri di scontro e di lutto, ma anche di valore e di gloria, duravano sino all'inizio di questo secolo. La Chiesa fu spogliata, espulsi monache e religiosi, proibito il culto pubblico della Vera Religione ma anche quello privato nelle oscure latebre, i sacerdoti ridotti ai diritti dei comuni cittadini, furono privati dei beni e della sicurezza della vita.
I fedeli cattolici furono vilipesi, cacciati dalla vita pubblica, furono tenuti per indegni e incapaci, ridotti all'ultimo grado del consorzio civile. L'eretica perfidia scatenò la belva sociale, affinchè distruggesse la Chiesa, perturbata e ferita in molti modi e la soffocasse con vari tormenti e con lo stesso sangue dei martiri. Ma quella casa non crollò, nè quando piovve, nè quando i fiumi vennero e irruppero devastandola. Non crollò perchè era fondata sulla pietra forte, la pietra era Cristo, la Pietra di Cristo era il Vicario, il Sommo Pontefice, cui la Chiesa d'Olanda con intemerata fede e umillima soggezione rimase unita. Siano rese grazie a Cristo Salvatore, siano rese grazie alla tenerissima sollecitudine dei Romani Pontefici: la Chiesa risorse in Olanda più viva per la persecuzione, più forte per il martirio. [...]
Vi dico queste cose affinchè capiate, reverendissimi padri, che il Cattolicesimo olandese ha avuto occasione di imparare e con lunga e triste esperienza, quale sia lo spirito, quale sia la mente dei protestanti, sia quando sono persecutori, sia quando sono concittadini, sia quando detengono l'imperio, sia quando convivono parificati ai cattolici.
[...] Vi è chi teme che una definizione solenne dell'Infallbilità respinga lontano i protestanti dalla Vera chiesa di Cristo, e che possano aumentare gli ostacoli alla loro conversione.
Ma, reverendissimi padri, bisogna osservare che il protestantesimo che ebbe per padri eretici Lutero, Calvino e altri di quell'epoca è quasi completamente sparito. [...]In Olanda vi sono tre università che hanno ognuna la propria cattedra pubblica di teologia protestantica. Pensate forse che in quelle cattedre si insegni la confessione Augustana, o il simbolo di Ginevra o i canoni del Sinodo di DOrdrecht? Tutte queste cose caddero, quasi svanirono. All'Università dell'Utrecht, che è ritenuta ortodossa, insegnano una dottrina che sotto qualunque forma, sotto qualunque aspetta è stata generata dal razionalismo.
Nell'altra vi si predica puro razionalismo, nella terza platealmente si insegna un panteismo spiritualistico. Tutti i pubblici oratori e scrittori hanno abbandonato qualunque forma di fede positiva. Questa è la situazione da noi, questa è la mutazione del protestantesimo di Lutero e Calvino.[...] Dalla Germania ci venne la sfrenata incredulità di questo secolo. Siate persuasi,
reverendissimi padri, che quell'odio degli increduli, con cui gli uomini attaccano la Chiesa, non è diretto contro qualche dogma singolare ma contro la Chiesa stessa, contro la sua esistenza e natura, contro quella divina Rilevazione ch'essa predica e difende e SU CUI si appoggia l'infallibilità. Qualunque cosa sia sovrannaturale, essi l'impugnano, qualunque autorità, che insegni verità positive e ordini di crederle, la disprezzano e tentano di abbatterla ad ogni costo.
A loro non interessano discussioni sull'infallibilità[...]. Odiano il principio dell'autorità ma dichiarano apertamente che la Chiesa debba ammetterlo e debba avere un pontefice docente infallibile. DIsse uno dei più celebri oratori e ministri protestanti che l'ultima parola del cattolicesimo sta nell'inerranza del Papa.[...] I nostri fedeli si aspettano da questa definizione che la nostra Chiesa non solo venga coronata da maggiore gloria e splendore ma che sia cinta da una più forte e potente armatura, e appaia se ciò è possibile, ancora più ordinata per maggiore soggezione e unità di fede, possa ricevere dal nemico eterno ed implacibiledi Santa Romana Chiesa lo splendore di nuova gloria, il riconoscimento di un'autorità ancor più grande.[...]
Forse crescerà la guerra suscitata dai nostri nemici? Lo potrà forse a stento. Ma Se Dio lo permettesse, ricordiamoci che siamo chiamati e siamo la Chiesa militante.[...]
Abbiamo parlato dei dotti protestanti. Ma le plebi protestanti, come vanno giudicate? Quelli, che vengono contati fra il più colti per ingenio e umanità, praticano l'indifferentismo religioso o sognano di un non so quale cristianesimo universale, elevato sopra le divisioni e le sette. La definizione dell'infallibilità non li muoverà[...]: sono convinti che sia nella natura della Chiesa cattolica che il Papa sia infallibile.
Parlare invece del popolino è inutile. Sedendo sulle loro cattedre dei profeti increduli, la moltitudine non crede a nulla.
Vero è che a volte questa incredulità genera commozione degli animi e moti di reazione in coloro che non rigettarono del tutto la fede positiva. Ma dolore! Queste reazioni non sono a vantaggio della nostra Santa Chiesa: alcuni si avvicinano al più rigido calvinismo con maggiore ardore e pertinacia, altri si dividono in nuove sette e conventicole, altri usano della religione come
un pretesto per far cadere i freni della più sfrenata sensualità, altri cadendo di insania in insania precipitano nelle più orrende superstizioni.[...]
Se però un giorno si trovino a sollevare il capo, miseri nell'afflizione, da quelle tenebre di errore e di confusione, per grazia divina, lo splendore dell'Unità cattolica e la placida quiete della cattolica religione potranno raccogliere questo frutto di conversione a buon diritto.
Ma quest'unità brillerà con maggiore splendore, con luce più fulgida, la sicurezza della Fede si mostrerà più desiderabile, quando, proclamata l'infallibilità in Concilio, essi potranno vedere che nella Chiesa cattolica vi è UNO sempre vivente, sempre presente sempre vigilante, UNO nella cui parola non v'è errore, UNO nella cui voce non vi è nulla se non il Bene, UNO che non può insegnare nulla se non il vero in materia di Santa religione, UN SOLO PIETRO il vicario infallibile di Gesù Cristo.
[...] Per quanto riguarda i cattolici olandesi, infiammati d'amore e di reverenza per il Sommo Pontefice, mi sembra inutile dire.
[...] Sono i figli e gli eredi dei Santi Martiri di Gorcum che per la confessione del Primato petrino hanno sparso il loro glorioso sangue. Anche per costoro lo stesso successore di Pietro brilla oggi del privilegio dell'Infallibilità.[...]