giovedì 22 novembre 2012

Noi chiediamo che tutto sia sottoposto a Cristo

 
 
383. […]
Noi chiediamo a Dio che il regno di Cristo, che è la Chiesa, si propaghi; che gli infedeli e gli Ebrei si convertano alla fede di Cristo Signore e accolgano la rivelazione del vero Dio; che gli scismatici e gli eretici ritornino alla sana dottrina, e rientrino nella comunione della Chiesa di Dio dalla quale si separarono, affinché si compia realmente ciò che il Signore ha detto per bocca di Isaia: Allarga il tuo padiglione, e distendi senza risparmio le pelli delle tue tende: allunga le tue corde, consolida i pioli; poiché tu penetrerai a destra e a sinistra; ti dominerà Colui che ti ha fatto (Is 54,2). E anche: Le genti cammineranno alla tua luce, e i re nello splendore della tua nascita. Leva intorno gli occhi e guarda; tutti questi si sono uniti insieme e vengono a te; verranno a te figli da lontano, e le figlie tue appariranno da ogni lato (Is 40,3).
Siccome anche nella Chiesa ci sono di quelli che affermano Dio a parole, ma lo negano coi fatti (TU. 1,16), e presentano cosi una fede sfigurata, per cui il demonio del peccato abita in loro e domina in essi come nella propria dimora; noi chiediamo che venga anche per essi il regno di Dio, sicché, scossa la caligine dei peccati, illuminati dai raggi della luce divina, essi vengano restituiti alla primitiva dignità di figli di Dio. Chiediamo pure che, cacciati dal suo regno gli eretici e gli scismatici, banditi gli scandali e le cause dei peccati, il nostro Padre celeste purifichi l’aia della sua Chiesa, sicché questa, tributandogli un culto pio e santo, goda di una pace dolce e tranquilla.
Chiediamo, infine, che solo viva e regni in noi Iddio; che non sia più possibile la morte, ma essa venga invece assorbita nella vittoria di Cristo nostro Signore, il quale bandisca e annienti ogni signoria dei nemici colla potenza della virtù, sottomettendo tutte le cose al suo dominio.
Citato dal Catechismo Tridentino
 
a cura di Federico
 
 
Fonte: