venerdì 22 marzo 2013

L'odissea degli Stuart: Giacomo III d'Inghilterra




Introduzione


Giacomo Francesco Edoardo Stuart (Londra, 10 giugno 1688Roma, 1º gennaio 1766) era figlio di Giacomo II Stuart, legittimo re di Scozia e d’Inghilterra, e della sua seconda moglie, Maria Beatrice d’Este, dei duchi di Modena e Reggio, entrambi costretti all'esilio dopo l'usurpazione del Trono da parte della figlia protestante di Giacomo II , Maria, e del di Lei marito Guglielmo d'Orange. Alla morte del padre divenne legittimo pretendente  al trono  con il nome di Giacomo III d'Inghilterra e Giacomo VIII di Scozia.




Biografia


Giacomo Francesco EdoardoSeguì ancora in fasce i genitori nell’esilio in Francia. Alla morte del padre, avvenuta nel 1702, ne ereditò i legittimi diritti al trono e fu riconosciuto dai giacobiti (legittimisti inglesi) e da Luigi XIV, presso cui viveva, come re d’Inghilterra, con il nome di Giacomo III, e di Scozia, come Giacomo VIII. Fra i sostenitori degli usurpatori protestanti , Hannover ,fu successivamente conosciuto come Vecchio Pretendente. Per ben due volte, nel 1708 e nel 1715, tentò di sbarcare in Scozia con l'aiuto del nobile John Erskine ma tutte e due le volte l’impresa finì male e il principe non riuscì mai a recuperare il trono dei suoi avi che a lui spettava.
Nel 1719 si trasferì a Roma, nel palazzo dei marchesi Muti Papazzurri a piazza Santi Apostoli, dove fu accolto amabilmente da Papa Clemente XI che riconobbe a Giacomo Edoardo ed alla moglie i legittimi titoli di re e regina di Inghilterra e di Scozia. La protezione dei pontefici proseguì con il successore di Clemente, Innocenzo XIII che, a seguito della mediazione del cardinale Filippo Antonio Gualterio, stabilì per gli Stuart un vitalizio di ottomila scudi romani, che permisero loro di organizzare una piccola corte: Francesco Maria Conti, di Siena, cugino del papa, fu gentiluomo di camera della corte stuardiana. La protezione dei papi continuò con i papi successivi, almeno fino a Benedetto XIV, che volle conferire la porpora cardinalizia al figlio minore di Giacomo Edoardo, Enrico Benedetto, nel 1747 quando questi era appena ventunenne: per festeggiare il giovane che si recava a ricevere il galero cardinalizio, il papa stabilì lo sparo di salve di cannone da Castel Sant'Angelo "trattandosi di un figlio di re". Con l’avvento al soglio pontificio di Clemente XIII, la situazione mutò in quanto il nuovo Papa non volle più accordare agli Stuart trattamenti regali.
Nel 1743 Giacomo Edoardo nominò reggente il figlio primogenito, Carlo Edoardo, il Giovane Pretendente, con l’incarico di restaurare il legittimo trono degli Stuart, nomina che fu preludio allo sbarco del Principe in Scozia nel 1744 ed alla guerra  che si concluse con la sconfitta di Carlo Edoardo nella brughiera di Culloden, il 16 aprile 1746.


 
Matrimonio ed eredi
 
 

Maria ClementinaGiacomo III  Stuart sposò, il 3 settembre 1719 nella cappella del palazzo episcopale di Montefiascone, la principessa Maria Clementina Sobieski (18 luglio 170218 gennaio 1735), nipote del re di Polonia Giovanni III Sobieski, vincitore dei turchi a Vienna nel 1683. Da questo matrimonio nacquero due figli:
Dopo la morte della moglie, Giacomo Edoardo continuò a vivere a Roma in grande ritiratezza e fervore religioso.





Successione legittima al Trono d'Inghilterra, Irlanda e Scozia

Alla sua morte, avvenuta il 1° gennaio 1766 a Roma,  il figlio Carlo Edoardo fu riconosciuto dai legittimisti come Re Carlo III d’Inghilterra e di Scozia. Morto costui senza discendenza legittima, il fratello Enrico Benedetto, cardinale e vescovo di Frascati gli succedette nella legittima pretesa col nome di Re Enrico IX d’Inghilterra e I di Scozia. Con la morte del cardinale, avvenuta nel 1807, si estinse la linea reale maschile degli Stuart e i diritti alla Corona d'Inghilterra , Irlanda e Scozia passarono , per volontà di Enrico,  ai parenti Cattolici più prossimi , i Savoia del ramo primogenito.


Fonte:

  • Rizzatti M. L., Gli Stuart – I Tudor, Arnoldo Mondadori Editore, Verona 1972.
  • McCrimmon R., La lunga battaglia. Mille anni di storia scozzese, Tarab Edizioni, Firenze 1998.

  • Scritto da:

    Redazione A.L.T.A.