giovedì 21 marzo 2013

Un libro “proibito” finalmente disponibile!

pict1770_081124_grand_hi

Il libro proibito al quale ci riferiamo è “Gli «Adelphi» della dissoluzione”, del giornalista milanese Maurizio Blondet. Il sottotitolo è eloquente: strategie culturali del potere iniziatico. Connivenze fra cultura ed esoterismo, dunque.
Partiamo dalle buone notizie: il libro è di nuovo edito e disponibile presso la casa editrice del compianto Fabio De Fina, fondatore, proprio assieme a Blondet, del progetto Effedieffe [1]. Esso fu pubblicato per la prima volta dalle Edizioni Ares nel 1994 e, come racconta lo stesso autore [2], in quell’occasione i protagonisti di questo libro d’inchiesta si risentirono a tal punto da minacciare i librai, “che non avrebbero più ricevuto i libri della casa editrice Adelphi se lo avessero esposto in vetrina”. Un altro caso, assai inquietante, è testimoniato da Scipione Antonio Rino Tagliaferro, invitato in RAI a parlare di messaggi satanici nascosti nella musica rock, a cui è stato proibito esplicitamente di citare Blondet e la sua opera [3]. Queste intimidazioni e questi perentori divieti sembrano niente, rispetto a ciò che è accaduto, ad esempio, alla Prof.ssa Cecilia Gatto Trocchi, studiosa delle connivenze fra occultismo e potere, morta nel 2005 in circostanze misteriose, velocemente derubricate come “suicidio”, e consegnate all’oblio.
Per spiegare di cosa si parla in questo strano libro, occorrerà fare una breve e schematica premessa: esistono Dio e le schiere angeliche nell’alto dei cieli, ed esistono Satana ed i suoi demoni nelle profondità della terra. A metà strada ci sono gli uomini, dotati di un’anima immortale, il cui destino eterno non è prestabilito o predeterminato. La nostra anima potrà salvarsi e trascorrere l’eternità tra le beatitudini del Paradiso o dannarsi e trascorrere l’eternità tra le pene dell’inferno, come conseguenza della condotta che avremo avuto nella nostra vita. Lo strumento per salvarci è Dio stesso, cioè Gesù Cristo, che ha detto «Io sono la Via, la Verità e la Vita». Potremo salvarci solo tramite la Fede in Cristo, in ciò che la Chiesa, su Suo incarico, ci insegna e tramite le buone opere (in primis: la morale, cioè “star lontani dal peccato”). Ma Satana, il Nemico e Avversario del genere umano, cerca di mettere il bastone fra le ruote, “ispirando” agli uomini false religioni, idee o ideologie, finalizzate ad allontanarci dalla Fede e/o dalle buone opere.
Blondet identifica nella casa editrice “Adelphi” uno dei principali strumenti (“la punta dell’iceberg”) utilizzati per diffondere negli ambienti culturali “di sinistra” quell’irrazionalismo magico che, in precedenza, era stato proprio delle “destre” elitiste e anticristiane (mentre l’anticristianesimo di sinistra si basava principalmente, come è noto, sul trinomio materialista: Ragione, Scienza, Umanesimo).
Nel libro troviamo la ricostruzione, tassello dopo tassello, come nei migliori romanzi gialli, di un puzzle di personaggi, moventi, luoghi, situazioni, delitti, idee, pubblicazioni che ruotano attorno alla casa editrice italiana che dà il titolo al libro. Avreste mai pensato che un sottile filo rosso, che parte da tempi antichissimi, unisce il mondo della finanza italiana (Banca Commerciale Italiana, Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia) e mondiale (Rothschild e Rockfeller), i salotti “bene”, la musica popolare sedicente colta (Battiato e Alice), l’establishment politico/culturale ed una certa letteratura e filosofia gnostica pubblicata da Adelphi (Nietzsche, Bataille, Gurdjieff, Guénon, Zolla)?
Ma chi sono gli “gnostici”? In cosa consiste la loro seducente dottrina, mediante la quale il “Nemico e Avversario” vuole sviare gli uomini? In sostanza, si tratta della vecchia teoria secondo la quale il Dio della Bibbia sarebbe un Dio “malvagio” e il Dio buono sarebbe, a seconda dei casi, o Satana stesso (“satanismo” vero e proprio) oppure un Dio lontano ed inaccessibile che non si preoccupa del creato (“manicheismo” antico, ripreso in epoca moderna in ambienti massonici). Da ciò deriverebbe un’antitesi “irriducibile” tra l’anima, perfetta ed eterna (creata da un Principio Primo buono) e il corpo, imperfetto e caduco (creato da un Demiurgo malvagio).
Ovviamente per costoro il nemico principale è la Chiesa cattolica, che avrebbe tenuto nascosti questi insegnamenti segreti per brama di potere, etc etc, (come si vede tale teoria è “speculare” a quella “di sinistra” classica, secondo cui la Chiesa avrebbe rallentato lo sviluppo della Scienza e della Ragione umana, diffondendo “vergognose superstizioni”, etc etc).
Qual è dunque l’intento di questa complessa organizzazione che avrebbe per vertice italiano la casa editrice Adelphi? Presto detto: se l’anticristianesimo di sinistra classico (materialista) puntava principalmente a distruggere la Fede, lo gnosticismo punta principalmente alla dissoluzione della morale [4]. La dottrina è spiegata in maniera filologicamente corretta in una scena del film “La Via Lattea”, di Luis Buñuel (anch’egli parte di questo circolo culturale). Nella scena è rappresentata una sorta di “contro-liturgia” durante la quale il “vescovo” gnostico Priscilliano di Avila così proclama: «La nostra anima è di essenza divina. Come gli angeli, è stata creata da Dio, ed è sottoposta al corso delle stelle. Per punizione di qualche colpa, essa è stata unita a un corpo. Questo corpo è opera del demonio. E il demonio esiste sin dal principio di tutte le cose, al pari di Dio. Dio non può aver creato una materia così indegna e impura come il nostro corpo. Il corpo è la prigione dell’anima. L’anima, per liberarsi, deve distaccarsene a poco a poco. È necessario umiliare il corpo, disprezzarlo, e sottometterlo ai piaceri della carne, senza posa, affinché l’anima purificata torni, dopo la morte, alla sua dimora celeste» [5].
Questa è la “contro-tradizione” gnostico-spiritualista, che è divenuta moderna e multiforme, fagocitando rapidamente diverse influenze esoteriche e misteriche: Massoneria, Talmud, Cabala, Teosofia, Millenarismo, Satanismo. Essa oggi flirta con le “intelligencije” di molta “destra” ed è contrabbandata anche a “sinistra” proprio grazie alla casa editrice Adelphi. È difficile trovare, nella casta degli intellettuali, persone che non si crogiolino nella danza sull’orlo del precipizio anticattolico. Da questo baratro provengono i rigurgiti e i fumi mefitici della gnosi e del paganesimo più atavico e anti-umano, che Blondet descrive mirabilmente. L’aspetto sessuale della dissoluzione è forse quello più accessibile al popolino, e quello che, per qualche mente ingenua, potrebbe sembrare totalmente inoffensivo. Basterebbe prendere in prestito, ad esempio, il sommario di un libello pruriginoso, scritto da Pietro Fabiani e Docteur Jaf, pubblicato per la Società Editrice Partenopea nel 1900 [6], che fornisce una carrellata di esempi storici di ignominia sessuale, e dunque morale, e ritrovare gran parte dei temi che sono trattati ne “Gli Adelphi della dissoluzione”, descritti come “chiavi di accesso” all’oscura pratica esoterica e misterica, attraverso la quale liberare l’uomo dal “fardello” della materia.
Nessuno, ad oggi, ha confutato le tesi di Blondet, se non con insulti e con l’ostracismo, che è il solito “premio” per i non allineati. Intanto, nell’Anno di Grazia 2013, a quasi vent’anni dall’uscita dell’inchiesta da noi recensita e, per un gioco del destino, in contemporanea con questa importante ristampa per Effedieffe, Massimo Cacciari pubblica “Il potere che frena“, proprio con Adelphi [7]. Che l’ultima fatica di Cacciari sia una sorta di rancorosa risposta al dileggio subito dal filosofo veneziano proprio da parte di Blondet? Cacciari, uno dei filosofi posto sul banco degli imputati ne “Gli Adelphi della dissoluzione”, è infatti il protagonista di un esilarante siparietto che apre l’opera, in cui, intervistato, si lascia sfuggire un “katéchon” di troppo. Cos’è questo katéchon? Non possiamo spiegarvi tutto! Acquistate dunque il libro su Effedieffe, se non volete che Cacciari rimanga, solo e indisturbato, a propagandare lo gnosticismo in piena libertà, acclamato anche nel salotto di Lilli Gruber, senza alcun “contraddittorio”.

Stefano Andreozzi e Pierfrancesco Palmisano

[1]        http://www.effedieffeshop.com/product.php~idx~~~1770~~Adelphi+della+dissoluzione~.html
[2]        http://www.youtube.com/watch?v=t-hn3PshHzM – minuto 4:00
[3]        http://www.ccsg.it/Enigma.htm
[4]        Non a caso abbiamo usato l’avverbio “principalmente”: il materialismo distruggendo la Fede colpisce anche la morale, e lo gnosticismo, per colpire la morale deve necessariamente minare anche la Fede.
[5]        http://www.youtube.com/watch?v=V8oF6RuLfYM minuto 19:25. Attenzione! La visione dell’interno film (a tratti osceno, blasfemo e anticattolico) è fortemente sconsigliata dalla redazione di Radio Spada, e si raccomanda la discrezione dello spettatore. Ad ogni buon conto, evidenziamo qui in nota le inesattezze sostenute da tale personaggio:
  • “Anima umana di essenza divina”: ciò è fuorviante, la nostra anima è spirituale ma non è esattamente “di essenza divina” (ossia “consustanziale a Dio”).
  • “Anima umana sottoposta al corso delle stelle”: se è solo un’espressione poetica ci può anche stare, ma se con ciò si intende una sorta di “predestinazione” ossia una diminuzione del “libero arbitrio” dell’uomo, anche questa affermazione è erronea.
  • “Per punizione di qualche colpa essa è stata unita a un corpo”: falsissimo, sappiamo bene che nel paradiso terrestre Adamo ed Eva avevano un corpo già prima del peccato originale.
  • “Questo corpo è opera del demonio”: falsissimo anche questo, il nostro corpo è stato plasmato in origine da Dio stesso.
  • “Il demonio esiste sin dal principio di tutte le cose, al pari di Dio”: falso anche questo, Satana è anch’egli una creatura di Dio, solo Dio è eterno ed esiste da prima di tutti i secoli.
  • “Dio non può aver creato una materia così indegna e impura come il nostro corpo”: Dio ha creato il nostro corpo perfetto, libero dalla malattia, dal lavoro e dalla morte, ma il peccato dei nostri progenitori ci ha fatto cadere in questo stato d’imperfezione.
  • “Il corpo è la prigione dell’anima”: il corpo non è la prigione dell’anima ma un mezzo che l’anima ha per guadagnarsi la salvezza eterna in questa vita; inoltre, dopo il giudizio universale, i corpi risorgeranno (immagine di ciò è stata la Risurrezione di Cristo) e vivranno eternamente di nuovo congiunti alle anime (in Cielo od – absit! – in Inferno, a seconda dei casi).
  • “È necessario sottomettere il corpo ai piaceri della carne”: in cauda venenum, questa è l’essenza di ogni gnosticismo “anomico”, cioè non solo il rifiuto di ogni e qualsivoglia precetto morale ma, addirittura, l’esortazione a peccare “a più non posso”, quale strumento “esoterico” per raggiungere presunte “illuminazioni” che condurranno l’adepto alla “iniziazione”. Inutile spiegare che, nella realtà, diversa dalla favolette gnostiche, il peccato conduce solo a condurre una vita terrena all’insegna dell’abbrutimento ed alla perdizione eterna dell’anima.
[6]        http://www.gutenberg.org/ebooks/37776
[7]        http://www.adelphi.it/libro/9788845927652

Fonte:

http://radiospada.org/