domenica 23 giugno 2013

"Bergoglio è ecumenico fino al midollo. È inutile fingere il contrario".

di John Vennari


Beato Pio IX,
un modello per la nostra battaglia





Pubblicato sul sito americano: Catholic Family News


Con quanto ardore dobbiate combattere, bene intendete
Pio IX
Qualche considerazione [su Papa Bergoglio]

Ho seguito le parole e le azioni di Papa Francesco e ho letto tutto il libro On Heaven and Earth, che egli ha scritto insieme al rabbino Skorka [tradotto e pubblicato in italiano già a marzo 2013 da Mondadori: Il cielo e la terra, di Jorge Mario Bergoglio e Abraham Skorka].

Egli sembra avere un buon cuore e alcuni buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un disastro - incredibilmente sciatto.

Anche se questo potrà scioccare alcuni lettori, devo dire che non avrei mai permesso a Papa Francesco di insegnare religione ai miei figli.

Ad esempio, Francesco ha recentemente affermato che tutti gli uomini, cattolici, non cattolici e atei, sono tutti figli “di prima classe” di Dio. Ci sono dei sedicenni cattolici tradizionali che sanno di meglio rispetto a una tale affermazione.
La Scrittura e la Tradizione cattolica insegnano che siamo figli adottivi di Dio solo attraverso il Battesimo e l’incorporazione nella Chiesa, per mezzo della fede e della grazia santificante. (Si legga la Parte I di Christ the Life of the Soul dell’Abate Marmion [Dom Columbia Marmion, Cristo vita dell’anima, edizioni diverse non recenti], che descrive questa verità con chiarezza dottrinale e con immensa bellezza).

Bergoglio è abbondantemente preso dall’orientamento del Vaticano II.
Si è formato nel 1960 dai Gesuiti, quindi non ci si può aspettare molto altro.
Uomo degli anni ‘70, mi ricorda quei melliflui sacerdoti da “giustizia sociale” del liceo (1972-1976), che trovavo ripugnanti.


Chiunque con una devozione per la Madonna può essere salvato.
Spero che quale che sia la devozione che egli abbia per la Santa Vergine, lo salvi da se stesso.
Il suo co-autore Rabbi Skorka ha appena partecipato a un grande incontro interreligioso dei Focolari a Roma e ha elogiato altamente Francesco, promettendo che Francesco sarà un “papa del cambiamento”.

Recentemente il National Catholic Reporter ha osservato che Francesco non è tanto un cattolico da Lumen Gentium, quanto un cattolico da Gaudium et Spes.
Credo che questa valutazione sia corretta.

Francesco ha ammesso c’è una lobby gay in Vaticano, ma ha anche detto che è troppo disorganizzata per promuovere una riforma, e lascerà la cosa al suo comitato di cardinali.

Mentre in Argentina, quando Bergoglio non ha potuto ottenere dal Vaticano il permesso per gli esorcismi, avrebbe mandato la persona che ne aveva bisogno da un pastore luterano!

Bergoglio è ecumenico fino al midollo. È inutile fingere il contrario.
Come dice il Messaggio di Fatima, “Prega molto per il Santo Padre”.

Io vedo che la necessità di intensificare la nostra resistenza al caos del Vaticano II, è più importante che mai, dal momento che Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Papa Francesco hanno sempre più fissato il nuovo orientamento come fosse la nuova norma.
Troppi cattolici odierni credono che lo “spirito di Assisi” e gli incontri ecumenici, costituiscano il vero volto del cattolicesimo.

Peggio ancora, anche troppi cattolici tradizionali si stanno abituando allo scandalo; si sono adattati all’aria che tira. Questi scandali non sono più uno shock per loro, né si ergono per contrastarli.

Anche se noi non siamo vescovi, credo che abbiamo un modello nel Beato Pio IX, che in Qui Pluribus dice:

«Con quanto ardore dobbiate combattere, bene intendete vedendo le ferite della intemerata Sposa di Cristo e l’impeto acerbissimo dei suoi nemici. E primieramente ben sapete essere Vostro compito difendere con episcopale vigore la fede cattolica e vegliare con ogni studio affinché il gregge a Voi consegnato rimanga stabile ed immobile nella fede: chi "non l’avrà serbata integra ed inviolata, senza dubbio perirà in eterno".
«A difendere pertanto ed a conservare questa fede ponete ogni diligenza, non cessando mai d’insegnarla a tutti, raffermando gli incerti, convincendo i contraddittori, confortando i deboli, nulla dissimulando o tollerando che possa in alcun modo ottenebrare la purezza della fede medesima.»

Prendo conforto e consiglio da queste parole.

In effetti, Mons. Marcel Lefebvre, nella sua lotta inflessibile contro gli errori conciliari, era un vero figlio del Beato Pio IX. Dio lo benedica!

 
 
 
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