sabato 8 giugno 2013

La scoperta della Liturgia Antica

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Qualche anno fa un novello sacerdote trovandosi a Roma per delle faccende,visitando la basilica di Santa Maria maggiore ed essendo presto per il suo appuntamento, pensò bene di fermarsi ad ascoltare una Messa nella cappella della SALUS POPULI ROMANI che iniziava proprio in quel momento! “Una Messa in più non può che far bene”-pensò, si fermo in cappella, assistette alla celebrazione,si comunicò in ginocchio come era solito fare anche da diacono ,sotto lo sguardo incuriosito di tanti che ormai aveva imparato ad ignorare,e si fermò dopo per un doveroso ringraziamento! Poteva sembrare tutto come al solito,nulla sembrava presagire quel che di lì a poco sarebbe successo:uscendo dalla cappella l’occhio cadde all’altare della culla della natività di NSGC che ,nella basilica in questione, è più in basso rispetto alla navata centrale e lì era in corso un’altra liturgia, una liturgia strana! “oh, usano il latino, come in certe Messe pontificali”- notò, ma non era solo quesitone di lingua;la posizione, i gesti, i movimenti del sacerdote, lo stare in ginocchio da parte dei fedeli,il capo velato delle donne i lunghi e profondi momenti di silenzio,che facevano percepire in modo chiaro e immediato il senso del sacro e la presenza di Dio, non erano paragonabili a nessun altra celebrazione del santo sacrificio a cui aveva assistito in passato! Si ritrovò in ginocchio senza quasi neanche rendersene conto, e anche dopo che la Mesa era finita rialzarsi in piedi sembrava strano come ad interrompere quel clima di comunione con Dio che si era istaurato in quel tempo; avrebbe voluto chiedere al prete che tornava in sagrestia da dove venissero e che rito seguissero, ma il volto del ministro sacro ancora rapito in complentazione per quello che aveva vissuto all’altare lo fece desistere dall’interrompere quella preghiera che sembrava perdurare ancora e ancora! Alla fine la risposta arrivò:aveva partecipato ,senza rendersene conto, alla sua prima Messa tridnetina, la Messa di sempre,la messa che lui ,essendo nato negli anni ’70 non aveva mai visto! Un pensiero di gioia e amarezza lo invase in un attimo,gioa per quello che aveva vissuto, amarezza all’idea che per 30 anni era stato privato di qualcosa che ,una volta, tutti avevano a piana disposizione, qualcosa che gli era stato tolto e di cui era stato privato non per scelta propria ma per azione di qualcun altro, perchè se avesse potuto scegliere, non aveva ,francamente, dubbi, su quale sarebbe stata la sua scelta! Non era questione di estetica nè tantomeno di semplice tradizionalismo, era proprio che si esprimeva in modo chiaro e palese il senso del sacro che serve a nutrire i fedeli e ad elevare l’anima alla meta della propria eternità!
quel sacerdote ero io novello ordinato!
son passati diversi anni da quel giorno in cui Dio mi ha fatto questo dono, di cui non mi basterà l’eternità, per ringraziarlo, preghiamo che questa esperienza possa arrivare per tanti sacerdoti, laici, consacrati, affinchè la liturgia che esprime a pieno il senso della cattolicità possa essere conosciuta amata e diffusa in ogni luogo per la gloria di Dio e per il bene delle anime!

 Don Federico di San Michele


Fonte:

http://radiospada.org/