martedì 9 luglio 2013

Appunti sul pauperismo (dilagante)

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In questi tempi di pauperismo dilagante occorre fare chiarezze ed anteporre la verità ad ogni
giudizio o parere personale,a questo scopo aiuta citare due norme tratte dai «Principi e norme
per l’uso del Messale Romano»:
289. Tra le cose richieste per la celebrazione della Messa, sono degni di particolare rispetto i
vasi sacri; tra questi, specialmente il calice e la patena, nei quali vengono offerti, consacrati e
consumati il pane e il vino.
290. I vasi sacri siano di materia solida e nobile, secondo la comune valutazione di ogni
regione. La cosa è rimessa al giudizio della Conferenza Episcopale. Tuttavia si preferiscano
materie che non si rompano né si deteriorino facilmente.
291. I calici e gli altri vasi destinati a contenere il Sangue del Signore, abbiano la coppa fatta
di una materia che non assorba i liquidi. La base del calice può essere fatta con materie
diverse, solide e decorose.
Riporto inoltre le parole,le esortazioni del santo di Assisi al quale pare ispirarsi il Vescovo di
Roma Francesco ed i suoi molti ammiratori :
Nella Prima lettera ai custodi San Francesco d’Assisi scrive :
«Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile,
supplichiate umilmente i chierici che debbano venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e
sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano
il corpo. I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio,
debbano averli di materia preziosa.E se in qualche luogo il santissimo corpo del Signore
fosse collocato in modo troppo miserevole, secondo il comando della Chiesa venga da loro
posto e custodito in un luogo prezioso, e sia portato con grande venerazione e amministrato
agli altri con discrezione.»
Proprio questo è il mese del Preziosissimo Sangue di Gesù,ricordiamo volentieri questo
episodio capitato al Ven. Buonsignore Caccinguerra, amico e compagno di S. Filippo Neri.
Un giorno mentre si lamentava al pensiero che i pagani, gli ebrei e i musulmani non potessero
approfittare del Sangue del Salvatore, nostro Signore gli apparve col Sangue sgorgante dal
suo costato e gli disse: “E’ per tutti e per chiunque ne vuole”.
Quel calice quindi contiene la nostra Salvezza,come diceva San Tommaso d’Aquino,la chiave
per il Paradiso,appare evidente che bisogna avere la massima cura e venerazione per ciò che
vi è contenuto.
Detto ciò spero di aver fatto un po’ di chiarezza,mostrando che non si tratta di opinioni
personali ma della Tradizione e Bellezza della Chiesa .
Se è vero che la « bellezza salverà il mondo» , allora quel giorno è ancora lontano . . . .
 
Alessandro Pini
 
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