venerdì 11 ottobre 2013

I DOMINII DEL MASSONISMO (Estratto dell'opera di mons. Delasuss "Il Probblema dell'ora presente", Tomo I°) .




Lo spirito che anima ai giorni nostri il corpo sociale, non è quello che lo animava una volta: i sentimenti, i pensieri, i giudizi non procedono più, in generale, dai medesimi principi; è il naturismo che li ispira e li detta; una volta era il cristianesimo. Il massonismo ha prodotto il passaggio dall'uno all'altro. La massoneria, alterando, cangiando il senso delle parole, ch'essa rubò, almeno alcune, al cristianesimo, ha falsato i principi, traviate le menti, nascosto sotto apparenze ingannevoli gli errori più pericolosi. Il terreno prediletto in cui li semina è quello dei "conservatori" e dei "liberali". Vi sono là degli uomini persuasi d'essere "i sapienti", e che, nella loro saggezza, distinguono quali idee del giorno si devono ammettere e quali idee di un tempo non si possono più conservare. Dal momento che hanno formato e pronunziato il loro giudizio, si fanno ardenti campioni e propagatori delle false nozioni che son penetrate nel loro spirito. Sono ben molti coloro che estendono in tal modo l'impero del massonismo, sebbene detestino la massoneria. Sta lì la spiegazione dell'influenza che la massoneria esercita nel mondo intero e che sarebbe molto ristretta se non potesse far calcolo che sul concorso de' suoi iniziati.
Don Sarda y Salvany.

Uno spagnolo, Don Sarda y Salvany, in un libro intitolato: Le Mal social, ses causes, ses remèdes, chiamò l'attenzione sopra alcune delle questioni in cui lo spirito massonico ha fatto maggiori progressi e recate rovine più perniciose. I principali oggetti delle sue osservazioni sono: La Religione, lo Stato, la Famiglia, l'Insegnamento, ecc.
1° La Religione. Noi abbiamo inteso la massoneria dire nelle sue loggie che la mèta cui devono tendere i suoi sforzi è l'annientamento della religione ed anche di ogni idea religiosa. Oggidì lo dice in pubblico. Essa è scoperta e non può più nascondere il suo giuoco. Fino a questi ultimi tempi, essa si teneva paga d'insinuare nelle menti questa persuasione, che la religione è affare puramente individuale, che ognuno risolve nel foro di sua coscienza: l'uomo è libero di servire e adorare Dio in quel modo che gli sembra migliore. Lo ripete sempre e si sforza sempre di persuaderlo. Perciò mette in credito e propaga l'indifferenza in fatto di religione che diventa ben presto l'assenza di ogni religione; essa proclama la libertà di coscienza, la libertà dei culti, e il diritto di screditarli. Molti conservatori si lasciano sedurre a tal segno da chiamar questo massonismo un progresso.
2° Lo Stato. L'errore relativo allo Stato che adotta il massonismo è questo: lo Stato è sovrano, sovrano assoluto. Egli trova in se stesso la sorgente della sua autorità. Egli non ha da riconoscere altra soggezione se non quella che gl'impongono le leggi fatte da lui medesimo. Egli è l'autore del diritto, non solo nel suo dominio, ma in quello della famiglia, della proprietà, dell'insegnamento. Esso fa le leggi, e queste leggi che dispongono così di tutte le cose non possono emanare da un'altra autorità diversa dalla sua. È buono ciò che la maggioranza dei suffragi dichiara buono, vero quello che dichiara vero. Dinanzi a' suoi decreti, non resta che curvare la testa, anche allora che i diritti della coscienza cristiana sono oltraggiati. Or questo è già ammesso dalla moltitudine. Per essa, dacchè la parola "legge" è profferita, è detto tutto.
3° La Famiglia. Il massonismo approva l'istituzione del matrimonio civile e tutto ciò che ne consegue, vale a dire accetta che lo Stato si attribuisca il diritto di sanzionare l'unione dell'uomo e della donna, di determinarne e prescriverne le condizioni; di scioglierne il vincolo coniugale come lo ha formato. Ammette che lo Stato si sostituisca a Dio, il quale ha istituito il matrimonio all'origine delle cose, a Gesù Cristo che lo elevò alla dignità di Sacramento, alla Chiesa rappresentante del potere di Dio e di Cristo per regolarlo, ríconoscerlo e benedirlo.
4° L'autorità paterna. Il massonismo considera l'esercizio dell'autorità paterna come appartenente ai genitori solo in virtù d'una supposta concessione della legge civile, la quale può restringerla o estenderla a suo talento. Esso riconosce come legittimi i diritti che lo Stato si arroga sulla educazione dei figli e la divisione delle eredità.
5° L'educazione. In fatto di educazione e nella direzione che vuol darle, il massonismo parte dal principio della perfezione originale. Il fanciullo, secondo lui, è naturalmente portato al bene, e non ha che a seguire le sue inclinazioni per essere buono e virtuoso. Ciò è contradetto, come osserva Le Play, dalla più rozza delle balie, come dalla più perspicace delle madri. Esse constatano in ogni istante che la propensione al male è predominante nel fanciullo. Non importa, il massonismo continua ad appoggiarsi su questo falso dogma per far consistere tutta l'educazione nella istruzione, per proibire la correzione, per escludere l'insegnamento religioso, per isviluppare il sentimento dell'orgoglio e stimolare l'ambizione.
Nell'insegnamento, il massonismo non ammette che la scienza sia subordinata al dogma, la verità presunta ed ipotetica alla verità certa e assoluta.(1) Egli non ammette che questa serva di pietra di paragone per verificar quella. Il massonismo trova buona cosa che l'insegnamento sia obbligatorio e neutro, cioè che lo Stato sottoponga tutte le anime alla dura prova del suo insegnamento per renderle tutte massone; e se protesta contro il monopolio assoluto dell'insegnamento, se vuole che sia conservata una certa libertà che permetta di sottrarsi all' insegnamento dello Stato, trova però giusto che quegli che vuol usarne non solo se lo procurí a sue spese, ma sia tenuto di contribuire all'insegnamento neutro; trova buona cosa che lo Stato abbia il monopolio degli esami, che abbia il controllo dei libri dell'insegnamento libero, che abbia il suo Indice e che per tal modo s'ingerisca quasi in tutto nell'insegnamento cosidetto libero. Che la Chiesa insegni i suoi dogmi a chi è battezzato ed esiga da lui l'adesione della Fede, questo il massonismo chiama oppressione dispotica, schiavitù del pensiero; ma se lo Stato impone l'ateismo, è, a' suoi occhi, cosa liberale.
6°La proprietà. Il massonismo riconosce nello Stato il potere di dichiarare nullo il diritto di proprietà, allorchè ha per oggetto i beni ecclesiastici, la più sacra di tutte le proprietà. Esso gli riconosce il diritto di far leggi per la trasmissione e il godimento della proprietà privata, e per tal modo avvia gli spiriti e le istituzioni verso il socialismo dello Stato.
7° La beneficenza. Il massonismo distrae l'attenzione e il cuor dell'uomo dai bisogni principali del povero e da quelli della sua anima. Esso non vede in lui che il corpo, e tra le opere di misericordia, non ammette che quelle che riguardano il corpo. Esso vuole che il pane dato per quietare la fame, il vestito destinato a coprire la nudità, la visita fatta all'indigente o all'infermo, la medicina offerta al malato, non abbiano altro scopo che il sollievo corporale, non vuole che al di sopra di questo fine immediato, ve ne sia un altro: edificare l'anima, perfezionarla, aiutarla ad ottenere i beni che son propri di essa, la verità, la grazia di Dio, la beatitudine eterna. E perciò, se trova funesta la laicizzazione degli ospedali, degli ospizi, degli orfanotrofi, è unicamente perchè conosce per esperienza che le cure dei laici non valgono quelle dei religiosi. Egli non si lagna che manchino i soccorsi spirituali, non li calcola punto come benefici.
Il massonismo inaridisce la vera sorgente della beneficenza, disprezzando il vero e principale motivo che deve ispirarla: l'amor di Dio. Esso vuole che si ami l'uomo per l'uomo; questo chiama filantropia e l'oppone alla carità divina. Per ottenere il concorso alle sue opere di filantropia, il massoneggiante, ignorando o sdegnando i motivi di ordine superiore, ricorrere a diversi mezzi, gli uni più meschini degli altri. Si sforza di stimolare la sensibilità naturale, ma l'egoismo gli risponde coi fatti, se non colle parole, che è meno incomodo veder soffrire il suo prossimo, che imporre a se stesso dei sacrifici. Egli apre delle sottoscrizioni pubbliche e si serve del rispetto umano per ottenere delle contribuzioni per timore del ridicolo e della censura. Organizza feste di beneficenza, mercati pubblici di sensualità, in cui si toglie l'occasione della sventura altrui per procacciarsi dei piaceri.
8° L'arte non è più esente dagli attacchi del massonismo. L'arte ch'esso protegge ed esalta è quella che esprime e risveglia le concupiscenze che rendono l'uomo animale a detrimento di quella che esprime i sentimenti i quali nobilitano l'anima umana, e rialzano la sua dignità. Il massonismo, è, nell'ora presente, quello che veramente domina nell'arte. La poesia ed il canto, la pittura e la scoltura sono intenti ai nostri giorni ad accarezzare i sensi, a condur gli uomini a cercare le loro gioie in ciò che li avvilisce e li deturpa, invece di sollevarli alle gioie dell'intelligenza e dell'anima.
Immensa è l'influenza del massonismo artistico e letterario. Esso assale tutte le classi della società, anche le più infime, coll'appendice del giornale, con l'affisso, con le statue ufficiali, coi trattenimenti pubblici, i quali altro non sono che una grande impresa di corruzione generale.
Come si vede, il massonismo si estende a tutto. Attualmente, il suo contagio è sì potente ed esteso che chiunque vorrà rientrare in se stesso, fare l'ispezione delle sue idee e de' suoi sentimenti, dovrà riconoscere che più d'uno e più d'una si sono in lui alterati, ch'egli non ha conservato tutta la purezza della dottrina e del senso cattolico.
Mediante questo indebolimento graduale, metodico, la setta spera di arrivare a poco a poco a distruggere l'idea cristiana nel mondo.
Ma, per ottenere questo risultato, la setta si è data la parola d'ordine di non risparmiare alcuno sforzo, nè di trascurare alcun mezzo a fine di riuscire a far penetrare il massonismo in seno al clero.
 
 

Note:

(1) Si vede che ad ogni istante le teorie scientifiche le più autorizzate, le più universalmente accettate, sono messe tutto ad un tratto fra i paradossi.