giovedì 7 agosto 2014

Piano della Germania Imperiale per l'invasione (e liberazione) degli Stati Uniti d'America

Nel 1897 lo Stato Maggiore dell'Impero tedesco del Kaiser Guglielmo II preparava i primi studi sul probabile principale nemico della Marina Imperiale tedesca.


Sopra, a sinistra: Il Kaiser Guglielmo II, Imperatore di Germania, al tempo della I Guerra Mondiale. Sopra, a destra: Vignetta sulla dottrina Monroe, con la quale (supportata dai cannoni) il Presidente statunitense Theodor Roosevelt minaccia le dinastie regnanti in Europa e ne limita l’influenza sul suolo americano, obbligandole ad accogliere le rivendicazioni dei nativi, di cui gli Stati Uniti si ergono a difensori.

Primi studi sull'invasione

Questi studi riguardavano gli USA e comprendevano: la dottrina Monroe1 , la sicurezza dell'America centrale e la vulnerabilità del territorio metropolitano degli Stati Uniti d'America.
Il testo, con correzioni d’indole prettamente formali, è desunto da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_della_Germania_Imperiale_per_l%27invasione_degli_Stati_Uniti _d%27America Titolo originale: Piano della Germania Imperiale per l'invasione degli Stati Uniti d'America. Iconografia redazionale.
Negli anni seguenti, si avranno anche piani riguardanti un possibile bombardamento navale della città di New York e un possibile sbarco a Long Island e lungo il Chesapeake Bay. Nel 1899 ci sarà un nuovo piano navale tedesco contro gli USA preparato dal futuro storico navale, Tenente Eberhard von Mantey, sotto l'influenza dei rapporti del Capitano G. Adolf Graf von Goetzen, addetto militare tedesco all'ambasciata a Washington.
Sotto: Altra immagine dell’incendio della Casa Bianca, a Washington, data alle fiamme dalle truppe inglesi (24 agosto 1814).
È quella che stabiliva la supremazia statunitense sul continente americano, senza però immischiarsi nelle guerre sul suolo europeo, né nelle contese fra le Potenze europee e le loro colonie americane. La dottrina fu esplicitata al Congresso degli Stati Uniti nel 1823 da James Monroe, quinto Presidente degli Stati Uniti. La dottrina, definita dalla diplomazia inglese “una chiassata arrogante”, mirava a destabilizzare di fatto il sistema coloniale europeo nelle Americhe all’indomani della vittoria della Santa Alleanza su Napoleone. Monroe la elaborò dopo il nulla di fatto della guerra anglo-statunitense del 1812-15, che vide gli Stati Uniti insofferenti del blocco navale imposto dalla Marina inglese al continente europeo, allora egemonizzato dall’Impero napoleonico. La guerra terminò con un nulla di fatto, anche se i britannici nel 1814 bombardarono Baltimora, tentarono di conquistare lo Stato di New York e riuscirono addirittura a sbarcare negli Usa. Disfatte le truppe americane a Bladensburg, occuparono la Capitale, Washington, dando fuoco all’edificio presidenziale, che dalla successiva ritinteggiatura, resasi indispensabile dopo l’incendio, prese il nome di Casa Bianca. L’intervento in guerra degli Stati Uniti contro la Gran Bretagna si risolse, nondimeno, in un sostanziale aiuto al dittatore còrso, Bonaparte, che negli Stati Uniti avrebbe voluto infatti trovare asilo, dopo la sua caduta. N.d.r.

Operazione Piano Uno

L'Operazione Piano Uno (in tedesco Betrieblich Plan Ein) prevedeva rapporti che includevano dettagliate descrizioni dei due forti militari statunitensi posti a protezione dell'entrata al porto di New York: Fort Hamilton e Fort Tompkins.
Secondo von Mantey, New York era il principale obiettivo di tale piano. Per tale ragione, due grosse squadre navali dovevano compiere un attacco a sorpresa, bloccando preventivamente l'accesso al porto della città:
Sopra: La flotta imperiale tedesca d’alto mare (Hochseeflotte).
  • la 1ª squadra navale doveva posizionarsi a est di Long Island, tra New London, Connecticut e Orient Point su North Fork di Long Island;
  • la 2ª squadra navale doveva entrare dentro New York’s Lower Bay, attaccare i due forti e bombardare Manhattan. Nel frattempo alcuni battaglioni di fanteria tedesca e un battaglione del genio pionieri sarebbero sbarcati a Long Island con l'obiettivo di attaccare Manhattan nei giorni seguenti. L'obiettivo finale era di occupare New York nel più breve tempo possibile. Questo piano verrà poi ripreso nel 1920 e in seguito nel 1941 da Adolf Hitler in persona.

Operazione Piano Due

L'Operazione Piano Due (in tedesco Betrieblich Plan Zwei) venne iniziata nel 1899 dal Vice-Ammiraglio August Thomsen, Comandante del 1º squadrone da battaglia della Marina Imperiale tedesca, apportando una modifica di un certo rilievo al piano originale di von Mantey. Thomsen proponeva che la flotta attaccasse Puerto Rico e occupasse tale isola, forzando la Marina statunitense a lanciare un contro-attacco, uscendo allo scoperto. Quindi utilizzare Puerto Rico come base per lanciare successivamente l'attacco contro la costa nord-orientale americana.
Sopra: Squadra d’incrociatori della Hochseeflotte imperiale tedesca con la copertura di velivoli e dirigibili Zeppelin, come avrebbe potuto essere durante una potenziale spedizione offensiva alla conquista degli Stati Uniti.

Piano di avanzata

Nel 1900 poi la situazione si evolveva, con l'aggiunta di un Marsch Plan (ovvero un Piano di avanzata), che vedeva la squadra navale tedesca rifornirsi alle Isole Azzorre per poi puntare su New York e Boston, luoghi che si trovavano ai vertici della costa, dove sarebbero sbarcate le truppe di terra tedesche. La flotta sarebbe stata composta da 38 navi da guerra, 20 grossi incrociatori e 38 navi leggere. Nel 1901 lo stesso Kaiser proponeva l'occupazione preventiva di Cuba, da dove sarebbe partita l'invasione agli Stati Uniti d’America. L'opzione dello sbarco fra New York e Boston fu riaffermata il 21 marzo 1903 dal Capo dell'Ammiragliato tedesco, Vice-Ammiraglio Wilhelm Buchsel. Nel 1906 questo piano venne rinominato Operazione Piano tre, dove veniva citata l'opportunità di occupare preventivamente alcune isole caraibiche per usarle come basi.
Sopra e sotto: La Hochseeflotte imperiale tedesca invade e libera gli Stati Uniti.

Operazione Piano Tre

L'Operazione Piano Tre (in tedesco Betrieblich Plan Drei) fu un piano dell'Impero della Germania Guglielmina per invadere gli USA. Il piano fu ordinato dal Kaiser Guglielmo II alla fine del XIX secolo. L'invasione degli USA era considerata vitale dallo Stato Maggiore della Marina Imperiale tedesca e includeva un attacco alle coste orientali americane con ben 60 navi e 100.000 uomini. Il piano doveva iniziare con lo sbarco a Cape Cod e l'occupazione di Boston, mentre navi pesanti entravano a New York Lower Bay per bombardare Manhattan. Così riferivano alla metà del 2002 Die Zeit e Guardian, precisando che tali piani erano riportati in documenti trovati negli archivi militari della Germania a Friburgo. Inoltre si rivelava il piano del Kaiser per invadere gli USA. Quindi il desiderio del Kaiser di conquistare un Impero.
Sopra: Truppe coloniali tedesche nel 1899.
Si tratta di due documenti:
  • il primo, datato 1897, pianificava un’invasione di Norfolk, Hampton e Newport News, aree americane considerate particolarmente vulnerabili;
  • il secondo si riferiva al fatto che il piano era stato poi cambiato nel 1898, quando gli USA sconfissero la Spagna e s’impossessarono delle Filippine e di Cuba, quest'ultima un'isola che il Kaiser avrebbe voluto acquisire per installarvi una base militare e da dove sarebbe partita l'invasione di New York e delle regioni limitrofe. Inoltre l'Alto Comando tedesco dibatteva circa l'opportunità e l'eventualità di prendere Puerto Rico e il Canale di Panama. La pianificazione di un'invasione degli Stati Uniti d’America era stata pensata fin dal XIX secolo. Fin dalla guerra civile americana tra sudisti e nordisti, l'osservatore militare prussiano, Capitano Justus Scheibert, scriveva uno studio particolareggiato intitolato Zusammenwirken der Armee und Marine (ovvero Collaborazione dell'Esercito e della Marina) che si basavano sulle sue osservazioni sulle operazioni militari americane compiute durante la difesa di Charleston e sulle operazioni sul fiume Mississippi. Poi fu la volta di un primo serio possibile scontro armato con la Germania nel 1889 nelle Isole Samoa, nell'Oceano Pacifico. Infatti, già dal 1884 la politica tedesca aveva il cosiddetto Torschlusspanik, una febbre di desiderio di colonie.
Sopra: Sommergibile della Marina Imperiale tedesca in navigazione a massimo regime.
Sopra: In base ai diversi piani che furono elaborati dai Comandi Imperiali tedeschi veniva prevista, di volta in volta, l’occupazione di Cuba, di Porto Rico o
del Canale di Panama (indicate dalle freccette rosse), quali basi operative per l’invasione-liberazione degli Stati Uniti d’America.
Sopra: La squadra navale della Marina Imperiale germanica alla fonda nella base di Kiel e, un domani, … nel porto di New York liberata?
E così la Germania cercava di stabilire nelle Samoa un governo fantoccio, filo-tedesco, ignorando l'obiezione statunitense. Tanto che, nel marzo del 1889, intorno alle Samoa si fronteggiarono tre navi da guerra tedesche, la Adler, la Olga e la Eber e tre navi da guerra statunitensi, la Trennton, la Nipsic e la Vandalia. Ma lo scontro non avvenne in quanto un improvviso tifone distrusse tutte e sei i velieri. Dieci anni dopo, nel 1899, il pericolo di uno scontro tedesco-statunitense si fece più grave. Infatti, all'inizio del 1899, una flotta congiunta anglo-americana appariva nelle acque delle Samoa per rovesciare il locale governo installato dalla Germania. Dopo un cannoneggiamento, un reparto militare sbarcava sull'isola, perdendo 7 uomini a causa del fuoco tedesco supportato dai samoani. E, nel maggio del 1898, dopo la battaglia della baia di Manila fra spagnoli e statunitensi, uno squadrone di navi tedesche della flotta del Pacifico entrava nella baia. Pensando che i tedeschi fossero lì per aiutare gli spagnoli, l'Ammiraglio statunitense Gorge Dewey ordinava alla nave tedesca Irene di ritenersi sequestrata. A giugno, il comandante della flotta tedesca, Otto von Diederichs in persona, arrivava sul luogo e dichiarava agli americani che non avevano nessun diritto d’interferire con la Irene. Memori di questi incidenti diplomatico-militari, il primo ordine di Diederichs fu di studiare un piano di guerra contro gli USA, conosciuto come Winter-arbeiten (ovvero Corrispondenze invernali). Gli studi riguardavano sbarchi condotti da basi (stutzpunkt) localizzate in Canada, Cape Cod e Puerto Rico per supportare le operazioni contro i principali obiettivi di New York, Boston e Charleston. Nel frattempo, a dicembre 1899, il Vice-Ammiraglio Otto von Diederichs veniva nominato Capo di Stato Maggiore dell'Ammiragliato tedesco.


Sopra: La SMS Braunschweig naviga nelle tempestose acque del mare del Nord e … dell’Atlantico.



Ipotetici piani d’invasione tedesca degli Stati Uniti

al tempo della II Guerra Mondiale

Sopra: Ecco come Life Magazine prevedeva un’invasione tedesca del Nord America.
Sopra: Ecco come un illustratore ha immaginato un attacco delle forze aeronavali tedesche alla città di New York, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sotto: U-Boot tedeschi impegnati nella battaglia dell’Atlantico (1941-45), in navigazione verso le coste degli Stati Uniti.
Sopra: Stati Uniti e Regno Unito marciano affiancati in armi, uniti nel nome delle comune radici britanniche o, potremmo dire noi oggi, della Britishness, della Britannicità, accompagnati dall’aquila e dal leone, gli animali che simboleggiano i due Stati. Manifestazione in programma per il 7 dicembre 1918, proclamato Britain’s day, ovvero il giorno della Britannia, dopo la vittoria riportata sulla Germania e sull’Austria Imperiali nella Prima Guerra Mondiale.