venerdì 19 dicembre 2014

Un fioretto da ricordare. Come Francesco dialogò con un mussulmano.

San Francesco davanti al Sultano
Basilica superiore di Assisi, Giotto 
Affresco dipinto tra il 1295 e il 1299 

Giusto per imitare un santo, vale la pena di ricordare che cosa disse San Francesco al sultano Al Malik al Kämil, il quale addirittura si appellava al Vangelo per delegittimare la conquista della Terra Santa e diceva:



Il vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca. Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre!”.

E il poverello di Assisi gli rispose:

«Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o fosse per caso a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dall’amore del nostro Dio.

Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perché voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione di Lui quanti più uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi».



Questo episodio appartiene alla serie della Legenda maior (IX,8) di san Francesco: "Quando il beato Francesco, per la fede in Cristo, volle entrare in un grande fuoco coi sacerdoti del Sultano di Babilonia; ma nessuno di loro volle entrare con lui, e subito tutti fuggirono dalla sua vista".

San Francesco si recò realmente in oriente con la Quinta Crociata ed incontrò il sultano ayyubide al-Malik al-Kāmil. L'incontro tra i due personaggi è sicuramente avvenuto. [Wikipedia]