giovedì 2 aprile 2015

La Radetzky marsch e i tricoloruti

Nell'articolo qui sotto , comparso su Civiltà Mitteleuropea nel 2009, fu scritto quando dei tricoloruti insorsero a Mantova per un concerto di capodanno in stile mitteleuropeo, che si concluse cioè con la Radetzky marsch. Venne scritto da uno storico interessato alla storia del Lombardo Veneto e della sua città in particolare. Informava i suoi concittadini con il cervello annebbiato dalla propaganda tricoloruta, che i loro avi avevano fatto parte del 38° Reggimento KK del Lombardo Veneto, oltre che di un Battaglione Feldjäger ed (aggiungiamo noi) di altri reparti come la cavalleria e la Marina.

Il 38° Reggimento con i suoi mantovani (e bresciani e cremonesi), fu il primo nella classifica dei lealisti, essendo stato praticamente immune dalle diserzioni, che invece colpirono altri Reggimenti più decorati come il 45°. E tuttavia ricordiamo perchè non lo si farà mai abbastanza, che le diserzioni non equivalevano all'automatico arruolamento nelle truppe Sarde come vorrebbero i tricoloruti, ma comportavano di andare a casa in attesa degli eventi perché l'Imperatore aveva lasciato  Vienna per sicurezza (Rivoluzione del 1848) ,  e sembrava che non ci fosse più nemmeno lo Stato.
Il bravo Previdi ricordava ai propri cittadini, che la Radetzky marsch è più che appropriata, per commemorare la stragrande maggioranza dei loro avi che combatté dalla parte giusta e non da quella sbagliata (sbagliata per Diritto, Storia e conseguenze morali ed economiche). Cos'è l'uomo che rinnega i propri avi per compiacere gli invasori?


Fonte: Vota Franz Josef