sabato 17 ottobre 2015

L'Est che poteva essere (IV ed ultima Parte): Ducato Baltico Unito (Ducato di Curlandia e Semigallia - 1918)

Per accedere alla Parte III: http://associazione-legittimista-italica.blogspot.it/2015/09/lest-che-poteva-essere-parte-iii-regno.html
Bandiera Ducato Baltico Unito

Stemma Ducato Baltico Unito

Cartina Ducato Baltico Unito

Il Ducato Baltico Unito (Ducato di Curlandia e Semigallia) nacque nel 1918, durante la fase finale della Grande Guerra, grazie all'intervento dell'Impero Tedesco, che vi unì le regioni della Lettonia e dell'Estonia, ottenute dall'ormai sovvertito Impero Russo, vittima della Rivoluzione Bolscevica.

Saggiamente, anziché annettere quelle terre al Reich, fu fondato uno stato alleato di Berlino. Il 22 settembre, l'Imperatore Guglielmo II di Germania, sei mesi dopo la cessione di quelle regioni da parte della Russia secondo il Trattato di Brest-Litovsk, riconobbe la necessità di un temporaneo esercizio del potere da parte del governo tedesco: rammentiamo che la guerra era ancora in essere. Il 5 novembre venne formato un Consiglio di Reggenza (Regentschaftsrat) provvisorio, composto da quattro tedeschi del Baltico, tre estoni e tre lettoni e guidato dal Barone Adolf Pilar von Pilchau.
La capitale del nuovo stato fu Riga. L'ordinamento ufficiale era quello di confederazione di sette cantoni: Curlandia (tedesco: Kurland), Riga, Letgallia (tedesco: Lettgallen), Livonia del sud (tedesco: Südlivland), Livonia del nord (tedesco: Nordlivland), Osilia (tedesco: Ösel) ed Estonia (tedesco: Estland). Oggi, i primi quattro cantoni fanno parte della Lettonia, mentre gli altri tre dell'Estonia.
Anche in questo caso non si trattò di una pura "invenzione politica" di convenienza: infatti, fu piuttosto una restaurazione dell'antico Ducato di Curlandia e Semigallia (1562-1795).

L'Imperatore Guglielmo II di Germania proclamò la nascita del Ducato, scrivendo l'8 marzo del 1918 al Landesrat di Curlandia (in tedesco):
L'Imperatore
Guglielmo II di Germania
Wir Wilhelm, von Gottes Gnaden Deutscher Kaiser, König von Preusen u. beauftragen hiermit Unseren Reichskanzler, der Grafen von Hertling, dem Kurländischen Landesrat zu erklären, daß Wir auf den Uns durch seine Vertreter übermittelten Wunsch und auf den Bericht Unseres Reichskanzler im Namen des Deutschen Reiches das Herzogtum Kurland als freies und selbständiges Staatswesen anerkennen und bereit sind, im Namen des Deutschen Reiches diejenige Staatsverträge mit Kurland abzuschließen, die eine enge wirtschaftliche und militärische Verbindung beider Länder gewährletsten. Gleichzeitig beauftragen Wir Unseren Reichskanzler, den Abschluß dieser Verträge vorzubereiten. Urkundlich haben Wir diesen Auftrag Allerhöchst Selbat vollzogen und mit Unserem Kaiserlichen Insiegel versehen lassen.
Gegeben ................ , den 15. März 1918
Wilhelm
Graf von Hertling.
"Noi, Guglielmo, per grazia di Dio Imperatore Tedesco, Re di Prussia, ecc, con la presente ordiniamo al Nostro Cancelliere del Reich, il Conte von Hertling, di informare il Governo di Curlandia, che, su desiderio comunicato a Noi dal suo ambasciatore, e sul rapporto del Nostro Cancelliere del Reich, in nome dell'Impero Tedesco, riconosciamo il Ducato di Curlandia come uno Stato libero ed indipendente; in nome dell'Impero Tedesco, di negoziare tali trattati con la Curlandia che garantirà una stretta relazione economica e militare tra entrambe le terre. Allo stesso tempo, Noi ordiniamo al Nostro Cancelliere del Reich di prepararsi per la negoziazione di questi trattati. La Nostra Maestà ha ordinato che questo ordine deve essere documentato, e apposto con il Nostro sigillo imperiale.
Dato a [...], il 15 marzo 1918
[firmato] Guglielmo
Conte von Hertling."

Il sovrano del Ducato Baltico Unito
Adolf Friedrich von Meclemburgo-Schwerin
Adolf Friedrich von Meclemburgo-Schwerin venne scelto per essere il primo Duca ma, a seguito della nefasta vittoria dell'Entente, gli venne impedita l'effettiva intronizzazione: contrariamente a ciò che molti affermano,  egli sarebbe stato un monarca indipendente, anche se alleato e legato all'Impero Tedesco.
Il Ducato, come logica conseguenza della mentalità rivoluzionaria che già infettava gran parte del mondo, non fu riconosciuto da nessun paese staniero, se non dall'Impero Tedesco e dai suoi alleati che ancora resistevano. Successivamente, i contrasti tra le varie etnie (baltici tedeschi, lettoni ed estoni), accessi ed esasperati dall'azione delle potenze vincitrici,  misero subito in difficoltà il neo-costituito Ducato. In seguito alla triste sconfitta degli Imperi Centrali, alla fine della Grande Guerra, il Ducato venne dissolto senza nessuna difficoltà dall'operato delle potenze Alleate che finanziarono e appoggiarono la guerra di indipendenza estone e la guerra di indipendenza lettone.




Fonte:

  1.  P.Ja. Krupnikov: Zur Baltikum-Politik des deutschen Imperialismus vom Ende des 19. Jahrhunderts bis 1917. In: B.A. Aisin, Willibald Gutsche (Hrsg): Forschungsergebnisse zur Geschichte des deutschen Imperialismus vor 1917. Berlin/DDR 1980, S. 223; und Imanuel Geiss: Das Deutsche Reich und der Erste Weltkrieg. München/Wien 1978, S. 103.
  2.  Imanuel Geiss: Das Deutsche Reich und der Erste Weltkrieg. München/Wien 1978. S. 175 und Werner Basler: Deutschlands Annexionspolitik in Polen und im Baltikum 1914-1918. Berlin/DDR 1962, S. 251 und 324.
  3.  Fritz Fischer: Griff nach der Weltmacht. Die Kriegszielpolitik des kaiserlichen Deutschland 1914/18. Düsseldorf 1964, S. 351f.
  4.  Eduard von Rosenberg: Für Deutschtum und Fortschritt in Lettland; Riga 1928
  5.  Toomas Anepaio: Die rechtliche Entwicklung der baltischen Staaten 1918-1940. In: Tomasz Giaro (Hrsg): Modernisierung durch Transfer zwischen den Weltkriegen. Verlag Klostermann, Frankfurt am Main 2007, ISBN 978-3-465-04017-0, S. 7-30, hier: S. 14f.
  6.  Georg von Rauch: Geschichte der baltischen Staaten. DTV, München 1990, ISBN 3-423-04297-4, S. 55.
  7.  Toomas Anepaio: Die rechtliche Entwicklung der baltischen Staaten 1918-1940. In: Tomasz Giaro (Hrsg): Modernisierung durch Transfer zwischen den Weltkriegen. Verlag Klostermann, Frankfurt am Main 2007, ISBN 978-3-465-04017-0, S. 7-30, hier: S. 15.
  8.  Bernhard Mann: Die Baltischen Länder in der deutschen Kriegszielpublizistik 1914-1918. Tübingen 1965, S. 128f. Sowie Hans-Erich Volkmann: Die deutsche Baltikumpolitik zwischen Brest-Litovsk und Compiègne. Ein Beitrag zur „Kriegszieldiskussion“, Verlag Böhlau, Köln/Wien 1970, S. 229.

Di Redazione A.L.T.A.