mercoledì 20 aprile 2016

La Grande Guerra nel Mediterraneo, tra KuK Kriegsmarine e marina francese.


Per 10 mesi la KuK Kriegsmarine combattè solo contro Francia e GB in Adriatico. Molto più la prima che la seconda, che aveva dirottato le navi da battaglia nei mari del nord contro la Germania e lasciato praticamente sguarnito il mediterraneo. Ci avrebbe pensato l'alleato francese, che aveva una flotta enorme e quasi spropositata per le capacità economiche del Paese.
I gallici facevano le loro incursioni passando rasente alle coste italiane con i marinai schierati e le bande che suonavano, per mostrare agli italiani quanto era bello fare guerra all'Austria e farli vergognare del loro neutralismo. Ma gli italiani sapevano... avevano già avuto a che fare con la KK Kriegsmarine nel 1866 a Lissa e le avevano prese sode pur in superiorità di navi, di tecnologie, di uomini, di tutto.
A parole la Regia Marina era composta da tanti eroi disposti a sacrificarsi per riscattare l'onore perduto a Lissa ma nei fatti non ebbero mai il coraggio di cercare una battaglia navale, pur avendo anche loro, una flotta superiore alla nostra senza parlare del contributo dei loro due alleati.
I francesi ci avevano affondato il piccolo, vecchio e caro Zenta il 14 agosto. Noi eravamo entrati in guerra con 4 sommergibili funzionanti, ci stavamo organizzando e grazie al Cielo, Haus non era tanto idiota da cadere nei trannelli dei francesi che bombardavano i porti con poche navi, mentre il grosso delle loro flotte aspettavano al largo l'eventule uscita nei nostri.
Il rapporto di forze con i francesi era di circa 1 a 3, meglio lasciarli sfogare nelle loro azioni. Non avrebbero continuato per molto... stavano dilapidando il Franco francese bruciandolo in carbone che gli serviva per fare su e giù da Malta. E le sofisticate turbine del naviglio leggero veloce, dovevano essere revisionate dopo poche missioni mentre gli scafi perdevano nodi di velocità per ogni mese che ritardavano la carenatura.
Le navi carboniere potevano rifornire la flotta nei tranquilli mari estivi, non certo durante le tempeste autunnali ed invernali. Per questo i francesi si spinsero al massimo fino all'altezza di Sebenico... il naviglio leggero non aveva ulteriore autonomia e quello pesante sarebbe stato al limite per avvicinarsi a Pola, ottimamente difesa. Solo un sommergibile tentò di entrare a Pola ma fu catturato e divenne l'ammiraglio della nostra piccola flottiglia di U Boote.
I francesi sbarcarono in vari posti e fecero dispetti come tagliare cavi del telefono, rompere le lampade dei fari e rubare le bandiere di segnalazione. A Lissa rapirono il sindaco ed i notabili chiedendo un riscatto come i briganti calabresi... dovettero rilasciarli entro breve e farli rientrare dalla Svizzera con tutte le scuse e tutti gli onori.
Quel 1 settembre rappresentato nel disegno, bombardarono l'entrata nelle Bocche e non fecero alcun danno; nel canale di entrata c'era un campo minato che i nostri stavano rinforzando... solo un sommergibile francese riuscì un giorno a superare il campo minato ma fu allontanato dalle prime difese di Porto Rosa.
La parte sinistra del canale di ingresso è delimitata dalla penisola di Prevlaka, dove sorge ancora l'omonimo forte. Qui un capitano discretamente intelligente, aveva disposto delle cariche esplosive sulla parte di roccia circostante. Le faceva esplodere quando il tiro dei francesi era lungo ed essi non potevano osservare i punti di caduta tramite le colonne d'acqua.
Così i francesi credevano di aver aggiustato il tiro ma si sbagliavano, intanto che il bersaglio si oscurava per il fumo, il tempo passava e cresceva l'ansia degli attaccanti.
Poi ci furono due siluramenti: la loro ammiraglia la Corazzata Jean Bart colpita da Rudoph Singule ed il loro incrociatore da battaglia Leon Gambetta, affondato in dicembre da von Trapp con un procedimento deduttivo che avrebbe fatto invidia a Sherlock Holmes.
I francesi non mandarono più le loro navi da battaglia nell'Adriatico... il pericolo era scongiurato e fino al mese di maggio avremmo avuto una relativa calma.

Fonte: Vota Franz Josef